Centro Antimobbing dell’Asl Napoli 1 verso la chiusura: un appello al presidente Vincenzo De Luca

Chiude un importante punto di riferimento dei lavoratori e delle lavoratrici colpiti da vessazioni, ingiustizie e violenze sui posti di lavoro. E’ necessaria, urgente la mobilitazione delle associazioni, delle forze sociali, politiche e sindacali,

Imminente chiusura del Centro Psicopatologia da Mobbing e Disadattamento Lavorativo dell’ ASL Napoli 1 Centro. Parliamo della storica struttura di via della Croce Rossa fino a qualche mese fa guidata dal Dottor Giovanni Nolfe, eccellenza sanitaria, esempio tra i pochissimi nel territorio nazionale, opera la diagnosi, la cura (farmacologica e psicologica) e la valutazione medico-legale delle patologie psichiatriche lavoro-correlate (mobbing, burn-out, stress lavorativo, ingiustizia organizzativa, ecc.).


Sono stati quasi 500 i pazienti presi in carico nel 2023 (per oltre 1000 prestazioni complessive), quasi 50 nel solo bimestre gennaio-febbraio del 2024 le nuove richieste di cura.  Si tratta spesso di pazienti affetti da forme di depressione maggiore, disturbi Post-Traumatici, patologie da Stress Acuto: condizioni che necessitano di un processo di cura competente, regolare e continuo (nella struttura napoletana i pazienti vengono seguiti in media per almeno 6-9 mesi, ma non mancano i casi trattati per vari anni). Sono, quindi, numerosi gli invii operati dai centri di salute mentale e di medicina del lavoro di tutta la Campania (e il 10% dei pazienti proviene da altre regioni italiane, numeri evidentemente in controtendenza rispetto ai dati abituali).  

Ebbene, tutto questo è sul punto di vedere la fine. Il Dottor Giovanni Nolfe andrà a Salerno per un altro incarico e non è stato nominato ancora un sostituto. La stessa futura sede di lavoro, attualmente collocata  in esigui spazi autonomi in via della Croce Rossa (sede in fase di smobilitazione da parte della ASL Napoli 1), è al momento un’incognita.



Decine e decine di lettere di apprensione e stupore che gli stessi pazienti della struttura hanno inviato in questi giorni.al nostro giornale. Tra l’altro, nella nostra Regione aumentano i lavoratori e le lavoratrici colpiti da stress, sindrome depressiva. Malattie in cui esiste un rapporto tra patologia, sfruttamento, vessazioni, violenze psicologiche, mobbing, precarietà lavorativa, disoccupazione, mancanza di diritti collettivi. 


Il rischio di chiusura del centro di riferimento regionale appare ancora più paradossale considerando le iniziative della regione Campania, ovvero l’approvazione della egge regionale per la tutela della salute psicologica nei luoghi di lavoro e per la prevenzione dei fenomeni del mobbing e del disagio lavorativo, la numero 29 del 9 Ottobre 2017, per dare dare nuova linfa alle agenzie sanitarie che si occupano di quel complesso settore rappresentato dalla salute mentale nei luoghi di lavoro. La legge regionale prevede l’apertura di sportelli territoriali e la costituzione di un Osservatorio. Il centro clinico diretto dal Dott. Nolfe, parte integrante del Dipartimento di Salute Mentale, è sicuramente un modello di riferimento per gli altri centri clinici regionali per la cura della persona e, soprattutto, la cura psicologica

Vengono effettuati interventi integrati che durano almeno 6/12 mesi, dove al sostegno psicologico, alla psicoterapia, al sostegno farmacologico, al sostegno clinico, alla psicodiagnosi, si associa anche una valutazione di tipo medico-legale e sulla relazione causale. Chi si reca alla struttura sente di avere subito una grave ingiustizia.
Comprendere, interpretare, sostenere la persona dal punto di vista clinico ed effettuare, con strumenti adeguati, la valutazione medico-legale, significa sostenere la persona in tutti questi ambiti.

E’ necessaria la mobilitazione delle organizzazioni sindacali, delle forze politiche, delle associazioni, dei comitati di lotta per difendere l’unico centro della nostra regione che integra la cura farmacologica, psicologica e la valutazione medico-legale un centro pubblico di eccellenza componente del “Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro” dell’ Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (Ispesl) contribuendo alla produzione delle linee-guida nazionali in tale ambito e delle metodologie per la valutazione dello stress lavoro-correlato (DL 81/2008) assunto come riferimento valutativo nazionale dal Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro e dall’Inail. E’ necessario un fattivo intervento del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per attivare tutte le iniziative utili per difendere una struttura di particolare importanza per i lavoratori e le lavoratrici della nostra regione(e non solo)

Ciro Crescentini

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