Quattro kamikaze in azione a Sanaa e Saada, nel nord del paese: rivendicazione dell’Isis
BEIRUT – Sono tre le moschee frequentate da sciiti – due a Sanaa e una a Saada, nel Nord del Paese – colpite oggi da attentati compiuti da quattro kamikaze. Lo riferisce la televisione Al Masirah, di proprietà dei ribelli Huthi che controllano la capitale yemenita. Secondo la stessa fonte il bilancio è di 137 morti e 345, tutti a Sanaa perchè a Saada è morto soltanto l’attentatore. L’Isis ha rivendicato gli attacchi alle moschee in Yemen: lo afferma il sito Site Intelligence Group, che monitora l’attività dei jihadisti online. Secondo una fonte medica, tra le vittime vi è un importante religioso Huthi, Al Murtada bin Zayd al Muhatwari, Imam della moschea di Badr. Gli Huthi, come le forze armate regolari, sono presi di mira in attacchi e attentati compiuti dal Al Qaida nello Yemen, che gli Usa considerano la branca più pericolosa della rete terroristica a livello planetario.
L’attentato di Sanaa è stato compiuto durante la preghiera collettiva del venerdì, all’indomani di scontri a Aden, nel Sud del Paese, tra truppe fedeli rispettivamente al presidente Abed Rabbo Mansur Hadi e al suo predecessore Ali Abdullah Saleh. Hadi si è rifugiato nel mese di febbraio ad Aden, la ex capitale dello Yemen del Sud, dopo essere fuggito da Sanaa, dove gli Huthi lo tenevano agli arresti domiciliari.