Campania: calano infortuni sul lavoro ‘ufficiali’, aumentano quelli non denunciati per la paura

Necessari programmi, iniziative mirate, per combattere, contrastare le illegalità, le violazioni delle normative di legge sui posti di lavoro,

Calano gli incidenti sul lavoro nell’edilizia a Napoli e in Campania. A certificarlo con enfasi sono i  vertici  dell’Inail Campania nel corso di un seminario sulla “Sicurezza sul lavoro nelle costruzioni” svoltosi presso un’associazione imprenditoriale. “Nel quinquiennio 2013-2017 in Campania si riducono le denunce sia per gli incidenti totali (- 6,54%) che per i casi con esito mortale (-18,18%)”– hanno sostenuto i dirigenti dell’Istituto di Stato che si occupa di assicurazioni, vigilanza e infortuni sul lavoro.  Dati “ottimistici” diffusi in un periodo di crisi del settore dell’edilizia, con i  pochi cantieri pubblici e privati aperti e massiccio utilizzo di lavoro precario, lavoro “grigio” e “nero”.  Non tutti i casi di infortuni sul lavoro sono denunciati. Succede che un lavoratore, per paura di ritorsioni dall’ azienda nei suoi confronti, decida di non denunciare l’ infortunio sul lavoro.

Questo accade molto più spesso quando il dipendente è precario, ha un contratto a tempo determinato e, per paura di non vedersi rinnovare il contratto, decide di omettere la denuncia di infortunio. Ancora più grave è il caso in cui l’azienda, in accordo con il lavoratore, omette di denunciare l’ infortunio per non incorrere nell’ aumento del premio assicurativo da versare all’ Inail. Le leggi ci sono in Italia, ma scarsi i controlli dell’ispettorato del lavoro, dell’Asl e della stessa Inail per combattere sfruttamento ed evasioni contributive. A Napoli e in Campania  assistiamo a fatti e vicende di ogni tipo, centinaia di  piccoli infortuni sul lavoro di manovali o muratori che non vengono denunciati, il lavoratore resta 3 o 4 giorni a casa, poi torna in cantiere.  E perché accade questo? Accade perché il muratore o il manovale ha semplicemente paura di perdere il posto di lavoro. E chissà cosa avviene, quando spesso magari è un piccolo artigiano a partita iva che lavora all’interno di una ditta, oppure è a cottimo.

Oggi è tutto a ribasso dei costi sia nel pubblico sia nel privato, un modo di operare che disincentiva la sicurezza e la qualità del lavoro. Come si fa a dare un appalto di lavori pubblici con un ribasso del 30 %, a volte del 40 %. Quei ribassi incidono sugli investimenti per la prevenzione, la sicurezza sul lavoro, la salute. Molto diffusi gli infortuni non denunciati. E le cose  saltano fuori quando il lavoratore si trova in vertenza con la ditta che lo ha licenziato o è fallita in un subappalto, e allora racconta tutto. Quando è tardi, purtroppo .

Necessari programmi, iniziative mirate, per combattere, contrastare le illegalità, le violazioni delle normative di legge sui posti di lavoro, promuovendo l’istituzione di task force presso le Prefetture composte dagli organismi di vigilanza e dai settori specializzati delle forze dell’ordine. E non solo. E’ importante intensificare le azioni formative,  diffondere la cultura della sicurezza e della prevenzione, il diritto più importante per i lavoratori. Un ruolo efficace potrebbe essere assunto dalle organizzazioni sindacali, dagli enti bilaterali previsti dai contratti nazionali di lavoro di categoria e di  settore, dalle Istituzioni e dagli organismi di vigilanza nazionali e locali.

                                                                                                                            Ciro Crescentini

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