La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e crollo colposo. Imminenti gli avvisi di garanzia, coinvolti amministratori, tecnici comunali e una nota azienda partecipata comunale
Inchiesta sul crollo a Scampia. La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo. Il fascicolo è nelle mani dei sostituti procuratori Manuela Persico e Mario Canale, della sezione “Lavoro e colpe professionali”, coordinati, al momento, dal procuratore aggiunto Sergio Amato. A capo della sezione infatti è il procuratore aggiunto Simona Di Monte. Alla Squadra Mobile di Napoli è stato affidato il compito di acquisire documenti ed effettuare verifiche finalizzate a stabilire se tutte le procedure che hanno interessato la struttura negli ultimi anni siano state correttamente eseguite, a partire dai controlli di staticità e dalla manutenzione. E’ stato nominato un consulente di parte con il compito di valutare il bando per i lavori di riqualificazione e tutti gli atti che saranno acquisiti dagli investigatori. Un’imponente mole di documenti che raccontano la storia del complesso, composto da sette edifici, che negli anni si è trasformato in un luogo di degrado e adesso di morte. La prossima settimana, comunque, potrebbero essere notificati i primi avvisi di garanzia, coinvolgerebbero amministratori e tecnici comunali e probabilmente i responsabili di una nota azienda partecipata comunale.
Un’ordinanza datata ottobre 2015 firmata dal sindaco dell’epoca, Luigi de Magistris metteva in guardia dal pericolo crolli: la Vela Celeste va sgomberata, evidenziava una relazione di un dirigente del Comune di Napoli. Il documento denunciava la mancata manutenzione dei ballatoi con relativo rischio crollo. Perché quell’ordinanza di sgombero coatto non è mai stata presa in considerazione? E perché si è preferito agire con degli accorgimenti, interventi superficiali, piuttosto che affrontare concretamente l’emergenza segnalata da quel documento pubblicato, tra l’altro, sull’albo pretorio del Comune? Perchè si decide di tenere in vita la Vela Celeste, destinata ad ospitare gli uffici di Città metropolitana? E’ compatibile un’ordinanza di sgombero con l’apertura del cantiere del progetto riqualificazione ReStart? E come si concilia un provvedimento di sgombero con la presenza di ben ottocento residenti? Domande che meritano doverose risposte.
Fare chiarezza è quello che intende fare la magistratura che ha deciso di ampliare l’area della Vela Celeste sottoposta a sequestro, dal terzo piano fino al piano terra. Le verifiche stanno riguardando anche le posizioni dei residenti nella Vela. E intanto si sta rivelando difficoltosa l’acquisizione degli atti relativi al progetto di riqualificazione ReStart e alla manutenzione del complesso di edilizia popolare con relative negligenze.
Tanti interessi. Tante ambiguità. Tanta omertà. Tanta speculazione. Le Vele di Scampia si sono trasformate in fabbriche di consenso elettorale. Significativo il post pubblicato su Facebook da Ciro Corona, operatore sociale, fondatore e responsabile di Officina delle Culture centro dedicato a Gelsomina Verde, vittima innocente della criminalità organizzata.
“I responsabili del disastro – responsabili politici e civili – sono seduti ai tavoli tecnici per trovare soluzioni – scrive Ciro Corona – consiglieri comunali che da anni si vendono il destino del popolo delle vele, ancora portavoce di risoluzione di problemi che loro hanno creato. Consiglieri Sindacalisti che con la strategia del disordine legittimano la loro presenza ai tavoli tecnici, attaccando il Comune di abbandono mentre guidano le masse a non accettare gli aiuti del Comune – aggiunge Corona – e il Sindaco Gaetano Manfredi? Legittima i professionisti del disordine abbassando la guardia e lasciandogli occupare sedi universitarie, condividendo con loro soluzioni, accettando il ricatto del disordine. Proprio con quelle stesse persone che non hanno consentito agli abitanti che potevano rientrare, di risistemarsi a casa. Sarebbe terminato il ricatto politico“. L‘assessore alla legalità “De Iesu ‘a manetta” é sparito dalla scena, non riesce a sgomberare i camorristi, figuriamoci i professionisti del disordine. Chissà se Tonino ‘a manetta si ricorda che ha alloggi confiscati sul quartiere da mettere a disposizione. Intanto l’università, dopo 30 anni, diventa il giocattolo nelle mani dei cialtroni“.
Parole durissime. La magistratura farebbe bene ad approfondire il ruolo, le funzioni dei sedicenti ‘strateghi del disordine’.
E nelle ultime ore si è parlato poco delle vere vittime del crollo della Vela Celeste di Scampia, ovvero le dodici persone rimaste ferite, tra queste sette bambini, ricoverati al Santobono, di cui due in gravi condizioni.
Sulla vicenda si è soffermato il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che ha incontrato, all’esterno dell’ospedale Cardarelli, i familiari delle vittime ( si tratta di 5 nuclei familiari imparentati tra loro) e dei feriti per portare la propria solidarietà.
“In questi giorni si è parlato tanto di Scampia ma poco di questa famiglia, la vera vittima di questa tragedia. È giusto ora entrare nello specifico e dare un volto a queste persone, un unico nucleo familiare allargato, che hanno perduto dei cari, tra cui quel ragazzo che era uno dei pochi che aveva un lavoro continuativo e che poteva mantenere tutta la famiglia, e che hanno dei bambini in ospedale. Vanno aiutate, per questo le abbiamo messe in contatto con il Comune ed abbiamo avviato una raccolta fondi straordinaria anche perché non potranno rientrare nelle abitazioni – afferma Borrelli – sono persone che hanno un volto ed un nome e che soprattutto hanno grandissima dignità ed il fatto che non gridano il loro dolore ma soffrono in silenzio non significa che debbano ricevere meno attenzioni degli altri. Ringraziamo tutti coloro che hanno aiutato nei soccorsi, liberando anche i bambini dalle macerie, e il personale medico del Santobono, del Cardarelli e dell’Ospedale del Mare che si stanno comportando in maniera egregia. Ora per questa famiglia, che vive nel dolore, che ha perso cari e casa, servono aiuti concreti”.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Noi della Regione Campania siamo disponibili a dare una mano per il futuro rispetto al problema di lunga data nella Vela Celeste di Scampia. Anche perchè leggiamo sui giornali che c’era una relazione tecnica già di otto anni fa che segnalava la condizione di pericolo gravissimo proprio su quel ballatoio, perché i giunti erano in pratica saltati” – sottolinea De Luca – Sapendo che c’era una perizia tecnica – ha sottolineato De Luca – di otto anni fa, immaginiamo come erano quei giunti 8 anni dopo e con i lavori in corso. Sono notizie che lasciano sconcertati e anche un po’ indignati sinceramente. Sono cose che saranno accertate dalle autorità competenti. Noi siamo pronti a dare mano per evitare altre tragedie e per far prevalere la solidarietà ma anche l’efficienza e la concretezza operativa”.
Sarà l’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, a celebrare lunedì prossimo i funerali delle tre vittime del crollo di Scampia. La notizia è stata resa nota al termine della riunione del Centro coordinamento soccorsi, riunito dal prefetto di Napoli, Michele di Bari. Incontro svoltosi alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, e di tutte le componenti del Centro coordinamento, esteso alla partecipazione dei parroci don Alessandro Gargiulo e don Federico Scognamiglio della parrocchia Maria Santissima del Buon Rimedio. Il vertice è servito per mettere a punto i dettagli tecnici per lo svolgimento dei funerali.
Alla celebrazione in programma alle 9,30 nella piazza Giovanni Paolo II di Scampia si prevede “una massiccia e sentita partecipazione”, come evidenzia una nota congiunta firmata da di Bari e Manfredi.
L’accesso alla piazza sarà consentito entro le 9,15.
Ciro Crescentini