Una prima soluzione individuata dalla Prefettura. Sono ricoverati all’Ospedale Santobono di Napoli i sette bambini coinvolti nel crollo. Seria preoccupazione per le due bambine che hanno avuto interventi preparatori in neurochirurgia. Gravi due donne all’Ospedale Cardarelli. Secondo alcuni testimoni, il crollo del ballatoio sarebbe avvenuto mentre era in corso un litigio, per futili motivi, tra due nuclei familiari.
Una prima soluzione è stata individuata dalla Prefettura di Napoli per Scampia. Entro stasera 66 alloggi della Vela Celeste potranno essere rioccupati da 300 residenti. Per altri 500 sono state individuate soluzioni alternative per ospitarli nelle more delle verifiche sugli appartamenti. Per altri cento alloggi, per renderli fruibili, sarà necessario eseguire alcuni piccoli interventi entro due settimane mentre altri 31 alloggi sono completamente inagibili.
Gli sfollati saranno accolti in 17 strutture che potranno accogliere 300 persone mentre per altre 200 persone si stanno individuando altre strutture. Tutte in zona.
“Noi spiegheremo ai residenti della Vela – ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari – che la sistemazione nelle strutture individuate è temporanea e provvisoria e saranno assicurati tutti i servizi”. “Noi dobbiamo gestire questa tragedia – ha proseguito – ed è questo il tema che ora dobbiamo affrontare e noi dobbiamo gestire queste persone nella loro dignità. Noi dobbiamo tutti insieme dobbiamo andare nella stessa direzione di marcia con a centro l’uomo e la sua dignità”. Il prefetto ha confermato che andrà avanti anche l’attività di anti-sciacallaggio nella Vela Celeste e i controlli saranno istituti anche presso le strutture di accoglienza provvisoria
Non si placa la tensione. “Ci sono qui a Scampia le case che hanno sequestrato alla camorra. Perché non ci ospitano in quelle abitazione?”. Grida uno degli abitanti della Vela Celeste, accampato da stanotte insieme a centinaia di vicini di casa sotto le tende della protezione civile. “Ci devono dare una sistemazione – dice una donna – non vogliamo andare nelle scuole o in accampamenti, ci devono trovare una sistemazione vera in albergo perché non faremmo file in scuola davanti ai bagni stanotte. Ci vuole una sistemazione vera”.
Tutti gli abitanti della Vela celeste sono noti – anche quelli che non hanno la residenza in loco – perché è stata redatta “una mappatura precisa sia dei nuclei familiari che degli appartamenti perché è stata fatta in via preventiva quando è partito il progetto per Scampia”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando con i giornalisti dopo aver preso parte all’incontro al centro di coordinamento dei soccorsi convocato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari.
Per Scampia, ha ribadito il sindaco “noi siamo impegnati al massimo; sono fortemente addolorato per questa tragedia ma è la conferma che questa emergenza si deve risolvere definitivamente e non possiamo attendere altri quaranta anni”. La Vela Celeste dovrebbe essere l’unica a non dover essere abbattuta ma dovrebbe essere utilizzata per uso pubblico. Sul tema dei titoli autorizzativi per l’occupazione degli alloggi il sindaco ha spiegato che “si tratta di una situazione molto complessa perché la storia di Scampia è la storia della città. Comunque non è esiste una situazione generale di irregolarità”.
Sono ricoverati all’Ospedale Santobono di Napoli i sette bambini coinvolti nel crollo del ballatoio.
Sul posto anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “La situazione è delicatissima soprattutto per la bambina più grande, arrivata in condizioni disperate”.
A fare il punto è il direttore generale Rodolfo Conenna. “I due più piccoli, di 2 e 4 anni, hanno lesioni multiple ma non preoccupanti e non chirurgiche. Tre i bambini ricoverati in ortopedia che dovranno avere interventi complessi, due all’omero e uno alla mandibola. Abbiamo seria preoccupazione per le due bambine che hanno avuto interventi preparatori in neurochirurgia. Soprattutto una ha traumi molti estesi della volta cranica e versa in situazioni molto preoccupanti”.
Sono arrivate nella notte, al Pronto Soccorso del Cardarelli, tre donne coinvolte nel crollo. Il trasporto presso l’ospedale è avvenuto con le ambulanze del 118 e, immediatamente, viste le gravi condizioni, tutte le pazienti sono state classificate come codice rosso e trasferite in urgenza nei reparti. Le due donne che si trovano nella condizione più grave sono state portate nei posti di rianimazione attivati presso il padiglione dell’emergenza, mentre la paziente col quadro clinico meno complesso è stata trasferita alla struttura Trauma Center. Le due donne in rianimazione allo stato versano in gravissime condizioni, la prognosi è strettamente riservata a causa dei gravi traumi subiti. La terza donna, ricoverata presso il Trauma Center, presenta una frattura a un braccio, lo schiacciamento toracico e si trova in un forte stato confusionale. La Direzione Sanitaria del Cardarelli ha attivato il supporto psicologico per i familiari delle pazienti ricoverate presso l’ospedale, avvalendosi dell’equipe di psicologi interni.
Secondo alcuni testimoni, il crollo del ballatoio a Scampia sarebbe avvenuto mentre era in corso un litigio, per futili motivi, tra due nuclei familiari. Non si esclude, ma al momento si tratta solo di un’ipotesi, che il peso concentratosi sul ballatoio possa avere contribuito al cedimento della struttura già fatiscente. Al momento la Procura non si pronuncia sulla circostanza.