Da Milano a Napoli, passando per Roma e Torino, tanti hanno manifestato contro la manovra del governo Meloni
Oltre 500mila persone oggi in Italia hanno scelto di scioperare, sfilare in corteo dietro agli striscioni di Cgil e Uil. Da Milano a Napoli, passando per Roma e Torino, tanti hanno manifestato in piazza contro la manovra.
“Sciopero riuscito. Il mondo del lavoro ha abbracciato le ragioni della nostra mobilitazione – spiegano in una nota le due organizzazioni sindacali – L’adesione allo sciopero è stata di oltre il 70% e mezzo milione di persone sono scese in piazza, nelle oltre 43 manifestazioni pacifiche e democratiche”. Così Cgil e Uil “plaudono” all’esito dello sciopero generale. “La legge di bilancio – aggiungono le due confederazioni – non risponde ai bisogni del Paese e dei cittadini e le piazze piene di oggi lo hanno dimostrato. Aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, investire nelle politiche industriali sono priorità per le lavoratrici e i lavoratori”.
Risultati positivi, sottolineano, in tutti i comparti. Dal settore metalmeccanico (85% Ducati di Bologna; 75% Brembo di Bergamo e Acciaierie Italia di Genova; 79% Ariston di Ancona; 85% Marcegaglia di Mantova; 74% Bosch di Bari; 90% Electrolux di Pordenone; 95% Ast di Terni) all’agroindustria (100% all’Heineken di Taranto, alla Sammontana di Firenze e alla Citterio di Parma; 85% alla Orogel surgelati di Forlì Cesena, alla Ferrarelle in Valle Camonica), passando per il chimico, la gomma plastica e il tessile (95% Isab di Siracusa; 90% Pirelli di Settimo Torinese; 90% Loro Piana di Vercelli). Dal settore edile e legno arredo (90% Italcementi di Brescia; 100% alla D’Agostino Costruzioni, cantiere anello ferroviario di Palermo, 75% Poltrona Frau di Macerata) al commercio (85% Coop e IperCoop della Liguria e al Carrefour di Carugate, 90% all’Ikea di Genova). Nei servizi punte del 100%, come negli appalti mense di Torino e provincia (Camst, Vivenda, Autentica, Ladisa).
Nei trasporti, proseguono Cgil e Uil, si toccano punte del 100% in alcuni settori, come quello portuale con la compagnia portuale di Ravenna. Nel trasporto marittimo adesione fino all’80% nel personale dei traghetti in Sicilia di Caronte&Tourist e Liberty Lines. Adesioni altissime nei corrieri, sia diretti che indiretti: 80% Amazon indiretti e 90% in Dhl nel Lazio e in Ups in Lombardia. Nel trasporto pubblico adesioni alte a Torino e a Cagliari, con una media del 70%.
“Molto bene”, concludono i sindacati, anche il trasporto aereo, con cancellazioni di più di 100 voli di Ita Airways e alcune cancellazioni all’aeroporto di Bologna e negli scali della Sardegna.
Trentamila persona hanno sfilato a Napoli. Coinvolti tutti i settori economici, con una media di adesione al 70%. Più alta la percentuale di adesione nel settore metalmeccanico: in provincia di Napoli astensione totale dal lavoro in una società dell’indotto Stellantis. In Fincantieri a Castellammare di Stabia e alla Marelli di Caivano l’adesione è stata del 90 per cento, alla Leonardo è stata del 70 per cento.
Importante l’impatto sul trasporto pubblico locale che ha visto saltare il 50% circa delle corse nonostante una precettazione che ha ridotto a 4 ore la fascia oraria di astensione dal lavoro. Linea 1 e 6 della metropolitana chiuse, così come la Funicolare centrale. Più contenute le ripercussioni sul trasporto aereo: solo 12 i voli cancellati su un totale di 142 decolli e atterraggi previsti nell’aeroporto di Napoli Capodichino.
CiCre