Voto di scambio politico mafioso, indagati Alfieri e il sindaco Pd di Agropoli

Nuova bufera sui dem: perquisiti l’ex capo segreteria del governatore e il primo cittadino della località cilentana, nell’ambito di un’inchiesta sul clan Marotta. “Il re delle fritture” condannato due anni fa dalla Corte dei conti per un bene confiscato mai utilizzato. Il M5S chiede il ritiro della candidatura a sindaco di Capaccio

Nuova bufera sul Pd campano: indagati Franco Alfieri, ex sindaco di Agropoli, ed il successore Adamo Coppola. L’ipotesi di reato è scambio politico mafioso, legata all’indagine sul clan Marotta del pm Vincenzo Montemurro, della Dda di Salerno. A svelarla è il blitz della Dia di Salerno alle prime ore dell’alba. Gli investigatori hanno perquisito le abitazioni e gli uffici degli indagati, tra cui lo studio legale di Alfieri, acquisendo alcuni documenti. Gli agenti si sono presentati anche al comune di Agropoli, dove Alfieri ha regnato da primo cittadino nel decennio tra 2007 e 2017. L’attività, diretta dal colonnello Giulio Pini, risulta in corso fino a tarda serata. Alfieri, candidato sindaco a Capaccio, è fresco ex capo segreteria del governatore De Luca, e suo attuale consigliere per caccia, pesca e agricoltura. Due anni fa era stato condannato dalla Corte dei conti, in via definitiva, per danno erariale da 40mila euro. La vicenda riconduceva ad alcuni beni confiscati al presunto clan Marotta, mai utilizzati dall’amministrazione di Agropoli, ed occupati abusivamente da esponenti della cosca degli “zingari”.

 

ALFIERI: “CIELO CALMO NON TEME TEMPESTA”.  “Il re delle fritture”, come causticamente lo appellava De Luca, prova a ostentare la calma dei democristiani. “Cielo sereno non teme tempesta” è il titolo del post sui social. Tuttavia Alfieri tradisce qualche irritazione, per la tempistica della perquisizione. “Stamattina – scrive sui social – il mio studio legale ad Agropoli e la mia abitazione a Torchiara sono stati oggetto di una perquisizione da parte della Dia di Salerno. Mi dispiace che queste attività investigative abbiano luogo nel pieno della campagna elettorale. Nell’esprimere, come sempre, la mia piena fiducia nel lavoro della Magistratura, vado avanti a testa alta perché la forza di un uomo è anche quella di reagire alle difficoltà e mettere ancora più energia e determinazione nel lavoro quotidiano”.

 

IL M5S CHIEDE IL RITIRO DELLA CANDIDATURA. Se l’ex braccio destro del governatore si proclama sereno, il M5S va invece all’attacco, chiedendo il ritiro della candidatura. Evocando l’inchiesta, il consigliere regionale Michele Cammarano e la deputata Anna Bilotti rivendicano l’opera “di incessante denuncia dei nostri attivisti e del nostro portavoce al Consiglio comunale di Agropoli”. Si accoda il senatore dell’antimafia Michele Giarrusso, parlando di «uno dei reati più gravi che possa essere commesso in una democrazia”.

(Foto Franco Alfieri/Fb)

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