Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, blitz anticamorra: 21 arresti in 2 clan

Nel mirino i D’Avino e gli Anastasio. Le accuse di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, spaccio di stupefacenti ed estorsione aggravata da finalità mafiose

I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno eseguito una misura di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli a carico di 21 persone, accusate vario titolo di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, spaccio di stupefacenti ed estorsione aggravata da finalità mafiose. Le indagini mettono nel mirino due gruppi, i D’Avino e gli Anastasio, secondo le indagini dediti alle estorsioni e al traffico di stupefacenti a Somma Vesuviana, Sant’Anastasia e aree limitrofe. Identificati anche i presunti autori di un tentato omicidio nell’ambito di contrasti tra le cosche. Riprese di telecamere nascoste mostrano l’aggressione tra i clienti di una sala scommesse di 4 emissari del clan a 2 vittime del pizzo, con uno degli estorsori che intima ai presenti di “allontanarsi” e di “tacere”. In altre immagini, i colpi di pistola sparati da una moto in corsa contro l’abitazione di un imprenditore taglieggiato. Nell’ordinanza firmata dal gip di Napoli c’è spazio anche per l’interesse del clan D’Avino per le elezioni amministrative a Somma vesuviana nel 2013.

 

L’INDAGINE E IL BLITZ: 20 INDAGATI IN CARCERE E UNO AI DOMICILIARI – I due clan si contendevano la gestione degli affari illeciti nella zona vesuviana dopo la disgregazione del clan Sarno. Uno scontro cruento, documentato dai collaboratori di giustizia e da intercettazioni ambientali e telefoniche. In totale sono 21 le misure cautelari eseguite. Per 20 indagati il provvedimento prevede la custodia in carcere, per uno quella ai domiciliari. , 20 provvedimenti di carcerazione e uno con la concessione del beneficio dei domiciliari. Destinatari il boss Giovanni D’Avino, detto ‘o bersagliere’, un passato nella Nuova Famiglia, i figli Ferdinando e Stefano, la convivente Anna Giuliano, e Mario Schetter, già detenuto e vittima di un tentato omicidio il 9 marzo 2013. Negli atti anche un pestaggio ai danni di un altro affiliato dei D’Avino.

 

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