Pazienti curati a terra, De Luca scarica tutto sull’ospedale di Nola: “Licenziare i responsabili”

Il governatore ha convocato tutti i responsabili delle Asl e delle aziende ospedaliere della Campania, e ha chiesto di avviare immediatamente le procedure di licenziamento: “L’eccezionale sovraffollamento verificatosi, le giornate festive che hanno di fatto sospeso le prestazioni dei medici di medicina generale da giovedì 5 gennaio alle 13; il blocco di una condotta idrica all’esterno del presidio a causa delle condizioni meteo, hanno determinato una situazione di straordinaria emergenza, che non giustifica tuttavia la inaccettabile e vergognosa situazione verificatasi, della quale peraltro nessuno è stato tempestivamente informato”

Una sortita da sceriffo, mentre infuria la polemica per i pazienti curati sul pavimento all’ospedale di Nola. Il governatore Vincenzo De Luca, che questa mattina ha convocato tutti i responsabili delle Asl e delle aziende ospedaliere della Campania, ha chiesto di avviare immediatamente le procedure di licenziamento dei responsabili del pronto Soccorso e del presidio ospedaliero nolano. Quindi tutta la colpa ricade sul nosocomio. Ma intanto, ad onta dei proclami, la sanità campana resta al collasso.

“L’eccezionale sovraffollamento verificatosi – recita una nota di Palazzo Santa Lucia – l’afflusso di 500 pazienti in una sola nottata in un ospedale che dispone di 100 posti letto; le giornate festive che hanno di fatto sospeso le prestazioni dei medici di medicina generale da giovedì 5 gennaio alle 13; il blocco di una condotta idrica all’esterno del presidio a causa delle condizioni meteo, hanno determinato una situazione di straordinaria emergenza, che non giustifica tuttavia la inaccettabile e vergognosa situazione verificatasi, della quale peraltro nessuno è stato tempestivamente informato”.

“Per il resto – prosegue la Regione – si chiarisce che il 90% di chi si è rivolto al Pronto soccorso è stato dimesso, a conferma del fatto che ci si è rivolti alla struttura ospedaliera anche per problemi di ridotto rilievo medico a causa della chiusura degli studi medici. A mo’ di esempio, si chiarisce che al pronto soccorso dell’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli, dal 1° gennaio, su 2.019 accessi, solo 154 hanno richiesto un ricovero. In ogni caso, ognuno dei pazienti effettivamente bisognoso di cure, ha ricevuto le prestazioni necessarie”. Inoltre, la Regione annuncia: “Si è deciso, infine, di dar vita a postazioni straordinarie di continuità assistenziale nei presidi con Pronto soccorso di maggiore afflusso, con il coinvolgimento di medici territorial”i.

“Auspico – dichiara De Luca – che questo episodio non offuschi il lavoro straordinario che è in atto, con l’impegno di centinaia di medici, infermieri e funzionari amministrativi, per la riorganizzazione della sanità campana. Abbiamo registrato in questi mesi, già risultati di straordinario valore sul piano organizzativo e dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Auspichiamo che il superamento di commissari esterni alla Campania ci consenta di evitare ulteriori processi di burocratizzazione che finiscono per complicare i problemi e ritardare le soluzioni”.

(Foto Francesco Bassini)

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