Secondo il giornalista conoscitore della situazione politica in America Latina, il Paese sta subendo una prepotenza inaudita
“Il Venezuela è in atto da 3-4 anni una violenta pressione, è imbarazzante come non ce ne si accorga. Senza dubbio il Paese sta subendo una prepotenza inaudita con l’appoggio del mondo occidentale sempre pronto a urlare in difesa dei diritti umani ma assolutamente agnostico quando si tratta di dare un giudizio onesto”. E’ il commento del giornalista e scrittore Gianni Minà alla situazione politica del paese sudamericano con il giovane leader dell’Assemblea nazionale, Juan Guaidó, che si è autoproclamato presidente ‘pro tempore’ durante una manifestazione di piazza a Caracas, lanciando la sfida a Nicolas Maduro insediatosi due settimane fa per il secondo mandato alla guida del Venezuela.
“Gli Stati Uniti vogliono recuperare il petrolio perso con l’arrivo di Hugo Chavez e per questo si rischiano anche dei conflitti -prosegue Minà- Le opposizioni hanno perso tutti gli appuntamenti elettorali ma Guaidò si autoproclama presidente, se non ci fosse da ridere ci sarebbe da esser preoccupati. L’informazione italiana, prona verso gli Stati Uniti, non ha urlato per la violazione della democrazia: che piaccia o no Maduro ha vinto le elezioni. Non scandalizza tutto questo? Si accetta la legge del più forte, anche se è scorretto”. “E chi ha riconosciuto Guaidò? Guarda caso gli Stati Uniti e il Brasile di Bolsonaro, imbarazzante come è stato appiedato il presidente Lula che avrebbe vinto le elezioni”, conclude Minà.