I due banditi uccisi gli avevano sottratto 5mila euro appena prelevati in banca. Al commerciante contestato l’eccesso colposo di difesa

ERCOLANO – E’ indagato per eccesso colposo di difesa C.S, il gioielliere che ha sparato e ucciso i due rapinatori a Ercolano. Un atto dovuto, deciso al termine dell’interrogatorio del pm Pierpaolo Filippelli della Procura di Napoli. Le due vittime, Bruno Petrone di 53 anni e Luigi Tedeschi di 51 anni, sono state colpite da più colpi di pistola Beretta calibro 9×21. L’arma è stata sequestrata così come quella utilizzata dai malviventi che era caricata con colpi a salve ma era priva del tappo rosso. I carabinieri hanno anche sequestrato 5mila euro in contanti che i due banditi avevano sfilato alla vittima all’interno del parcheggio di un negozio di bibite e detersivi tra via Alveo e corso Resina. Il commerciante si è difeso affermando di aver aperto il fuoco non “per i soldi ma perché mi hanno puntato la pistola in faccia e ho temuto per la mia vita”. L’uomo ha smentito di aver subito rapine in passato, come si era detto inizialmente. Il porto d’armi ce l’ha da 40 anni. Nell’interrogatorio ha raccontato che era in compagnia di un amico quando stava riprendendo l’auto che aveva parcheggiato nel piazzale di un deposito all’ingrosso di detersivi e bibite. Ad un tratto i due banditi gli avrebbero puntato una pistola a pochi centimetri dal volto, minacciandolo. ”Dacci i soldi, sennò ti ammazziamo”. In quell’istante gli avrebbero strappato il denaro dalla tasca interna della giacca. Forse hanno notato la pistola nella cintola dei pantaloni. Secondo la versione del commerciante, a quel punto uno dei due ha premuto il grilletto della pistola caricata a salve, che però si è inceppata. Il rapinato quindi reagisce e spara.

 

LA RICOSTRUZIONE –  Il gioielliere aveva appena prelevato dei soldi in contanti presso l’agenzia del Banco di Napoli di via IV Novembre.  Secondo gli investigatori dell’Arma, è probabile che i malviventi lo abbiano seguito fino al parcheggio del deposito di bibite. Qui i banditi, a bordo di un motorino, sono entrati in azione a volto coperto e armati di pistola giocattolo priva di tappo rosso. Si sono fatti consegnare 5000 euro dalla vittima, che però ha reagito impugnando la pistola che detiene regolarmente, con tanto di porto d’armi. Ha aperto il fuoco e li ha ammazzati. I corpi sono stati trovati a distanza di una ventina di metri uno dall’altro. Uno di loro è accanto al motorino. Addosso a un rapinatore sono stati trovati i soldi appena rapinati.  A terra sono stati trovati 6-7 proiettili calibro 9×21. Sul posto è arrivata la moglie di uno dei due malviventi, che davanti ai cronisti ha invocato giustizia per il marito.

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