Comune di Napoli, 300 alunni disabili a casa perché senza assistenza: occupato il consiglio

Il bilancio previsionale taglia i 2 milioni destinati al servizio. Gli operatori in via Verdi proclamano un’assemblea permanente. L’errore dell’amministrazione: Napoli Sociale non ha le risorse per coprire il servizio. Si cerca soluzione-ponte con l’assunzione a termine di lavoratori delle cooperative

Doveva scoppiare e alla fine è scoppiato il bubbone dell’assistenza agli alunni disabili al Comune di Napoli. Stamane 110 operatori socio-sanitari hanno occupato una stanza al quarto piano del consiglio comunale, proclamando un’assemblea permanente. Sono impegnati nell’assistenza agli scolari portatori di handicap di materne e istituti superiori. Servizio tagliato dall’ultimo bilancio di previsione, che non ha previsto i 2 milioni di euro necessari e ha lasciato a casa circa 300 ragazzi, impossibilitati a seguire le lezioni. Fino all’anno scorso erano seguiti dai dipendenti delle cooperative aggiudicatarie della gara d’appalto annuale. I nodi sono giunti al pettine dopo una somma di errori generati dalle attribuzioni di Napoli Sociale, la partecipata in liquidazione, assorbita dall’altra società comunale Napoli Servizi. L’amministrazione ha ritenuto, in sede di bilancio, che l’assistenza potesse essere internalizzata. Ma Napoli Sociale non ha ancora trasferito i lavoratori a Napoli Servizi. E prima della messa in liquidazione svolgeva solo un servizio di trasporto per alunni disabili di scuole elementari e medie. La partecipata non dispone di un  numero sufficiente di operatori per accollarsi il compito: il rapporto tra scolari e addetti sarebbe di 4 a 1, troppo alto per garantire un’assistenza efficiente. L’errata valutazione ha così causato il taglio di un servizio essenziale. Tenendo conto che gli operatori sociali non si limitano al trasporto dei disabili, ma si occupano dell’assistenza materiale di giovani affetti anche da serie difficoltà motorie. Il vulnus crea malumori nella maggioranza in consiglio comunale. “Se l’amministrazione decidesse di non finanziare più il servizio – sbotta Rosario Andreozzi, capogruppo di DeMa – sarei in dissenso. Si trovi subito una soluzione”. Andreozzi era presente all’assemblea di protesta assieme a Maria Caniglia, presidente della commissione politiche sociali, Matteo Brambilla, capogruppo M5S e al consigliere Pietro Rinaldi di Napoli in Comune a Sinistra. A Palazzo San Giacomo stanno provando a mettere una toppa al caso. Della questione sono stati investiti gli assessori Palma, Panini e Gaeta. Si esclude di bandire una nuova gara: non ci sono i tempi tecnici, la procedura sarebbe troppo lunga e si concluderebbe a ridosso della fine dell’anno scolastico. L’idea che si fa strada è quella di trasferire a Napoli Servizi le risorse utili per assumere a tempo determinato gli operatori socio-sanitari. La durata del contratto coinciderebbe con quella dell’anno di studio: 9 mesi. Ma bisogna far presto.

 

DEMA E NAPOLI IN COMUNE A SINISTRA: “QUESTIONE URGENTE” – “Da stamattina siamo insieme a 108 lavoratori e lavoratrici che si occupano di assistenza e sostegno agli studenti disabili e che affollano la Sala Nugnes, per denunciare la propria condizione e pretendere una risposta dall’amministrazione: nonostante, infatti, gli assessorati di competenza avessero garantito la capacità di ritrovare le risorse necessarie a garantire le loro prestazioni, ad oggi non esiste alcuna strategia di finanziamento per questo servizio essenziale”. Così comincia una nota congiunta dei gruppi consiliari DeMa e Napoli in Comune a sinistra. Un comunicato che non fa sconti all’amministrazione, da parte delle due forze di maggioranza. Il servizio sospeso viene ritenuto “imprescindibile per le scuole e per la città intera, necessario a garantire integrazione ed inclusione a 300 studenti e studentesse che – in questo momento – si vedono negato il diritto allo studio. Per questa ragione – afferma la nota – non possiamo che essere solidali con le lavoratrici ed i lavoratori e con le loro istanze e soprattutto con le famiglie che non possono vedersi negato il diritto all’assistenza. Se già in generale il diritto al lavoro e alla certezza di reddito è per noi un valore imprescindibile, in questo caso la vicenda presenta un’urgenza ancora più grande: garantire l’inclusione scolastica degli studenti disabili deve essere infatti una necessità improcrastinabile per l’amministrazione”. “Invitiamo quindi gli assessori competenti ad impegnarsi immediatamente – aggiungono – per risolvere un problema che non può, in nessun modo, essere disatteso, e che costituisce una assoluta priorità per le sensibilità politiche che rappresentiamo. Siamo consapevoli dei drastici tagli del governo centrale e di quello regionale – per i quali l’assistenza ai disabili rappresenta un servizio non indispensabile, subordinato alla razionalità economica – ma questa condizione non può mai costituire un alibi per amministratori protesi alla lotta all’austerity e alla precarietà”. “Auspichiamo, quindi, che nell’incontro previsto per domani alle ore 15 con gli assessori competenti – conclude la nota – si riesca a definire una strategia di risoluzione per questa urgente questione”.

Ciro Crescentini

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