Stop immigrazione di Trump, caos proteste: giudice blocca rimpatri forzati

Ann Donnelly, giudice federale di New York, ha emesso un’ordinanza di emergenza che temporaneamente impedisce agli Stati Uniti di espellere i rifugiati che provengono dai sette paesi a maggioranza islamica. All’aeroporto Jfk di New York centinaia di persone stanno manifestando da ore contro il provvedimento

E’ caos proteste negli Usa per il divieto di ingresso ai cittadini provenienti da Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Al Cairo a una famiglia di iracheni è stato impedito di salire a bordo di un volo EgyptAir per New York. Marito moglie e due figli, già in possesso del visto, sono stati informati che le nuove regole, stabilite dal presidente Trump, non potevano consentire l’imbarco
Il divieto di ingresso dei rifugiati da qualsiasi Paese di provenienza è in vigore per 4 mesi mentre per quelli siriani non ha scadenza. Lo stop ai cittadini dei sette Paesi islamici vale invece per tre mesi. All’aeroporto Jfk di New York centinaia di persone stanno manifestando da ore contro il provvedimento e per la liberazione dei passeggeri detenuti in base all’ordine presidenziale.

Intanto Ann Donnelly, giudice federale di New York, ha emesso un’ordinanza di emergenza che temporaneamente impedisce agli Stati Uniti di espellere i rifugiati che provengono dai sette paesi a maggioranza islamica. L’ordinanza di emergenza del giudice annulla una parte dell’ordine esecutivo, disponendo che i rifugiati e altre persone bloccate negli aeroporti degli Stati Uniti non possano essere rimandate indietro nei loro paesi.

 

TRUMP: “CONFINI FORTI, NO AL CAOS EUROPEO” – Di fronte alle proteste Trump sembra tirare dritto. In un tweet, il presidente conferma la linea dura e attacca i paesi europei: “Il nostro Paese ha bisogno di confini forti e di controlli rigidi, adessoADESSO. Guardate a quello che sta succedendo in Europa e, anzi, in tutto il mondo – un caos orribile!”

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