Unioni civili, Renzi e Alfano salvano il governo tagliando adozioni e il “divieto di corna” tra gay

Pd e Ncd evitano il precipizio sul ddl Cirinnà: dal maxiemendamento spariscono stepchild e l’obbligo di fedeltà. E Boschi annuncia la questione di fiducia sul testo

La coppia Renzi-Alfano partorisce un bel compromesso all’italiana sulle unioni civili. Per evitare il naufragio della legge, salvare la maggioranza un po’ “contronatura” tra Pd e figli di Berlusconi e non dare un dispiacere alle gerarchie ecclesiastiche, che è sempre buona cosa. C’è l’accordo sul maxi emendamento che riscriverà il testo del ddl Cirinnà. Spariscono la stepchild adoption e l’obbligo di fedeltà, ma resta quello del mantenimento in caso di cessazione dell’unione, come era previsto nella prima versione del disegno di legge. Insomma: stralciate le adozioni gay, eliminato l’obbligo civilistico di restare fedeli al partner – molto avvertito in Italia peraltro – che avrebbero reso le unioni civili troppo simili al matrimonio tradizionale. Piccola consolazione per le famiglie gay: potranno praticare liberamente il passatempo delle corna. L’emendamento prevede anche la separazione lampo, da fare davanti all’ufficiale di stato civile. Il ministro Boschi al Senato annuncia che il governo ha posto la questione di fiducia sul maxiemendamento. “L’accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l’Italia. E’ davvero #lavoltabuona”, cinguetta implacabile Renzi.

(Foto M5S Senato/Twitter)

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