Conversazione con il Collettivo Scrittori a Tempo Perso

I due protagonisti di oggi sono Livio Iannone e Francesco Stampati, due amici che condividono la stessa passione per la scrittura e che hanno deciso di declinarla in modo del tutto originale, sfruttando il lato positivo che il mondo dei social ci offre.

La piattaforma da loro scelta è Facebook, sulla quale hanno aperto dapprima una pagina dal nome Collettivo Scrittori A Tempo Perso e, successivamente, un gruppo omonimo. È vero che i numeri non sono tutto, anche se in questa dimensione contano eccome, ma c’è da dire che in meno di due mesi i due ragazzi sono già riusciti a raccogliere più di 180 seguaci. Però ora basta con gli spoiler, e diamo la parola ai due diretti interessati.

 

 Parlatemi un po’ di voi. Chi siete, cosa fate nella vita?

Sono Livio e sono… ero uno studente di Scienze della Comunicazione presso l’UNISA, adesso che sono laureato mi sto guardando un po’ in giro, alla ricerca di occasioni, opportunità e stimoli.

Sono Francesco e sono un neolaureato in Scienze della Comunicazione. Messa alle spalle la triennale, vorrei iscrivermi al CITEM (Cinema, televisione e produzione multimediale) a Bologna, per alimentare e approfondire ulteriormente le mie conoscenze nel settore cinematografico/televisivo. Nella vita di tutti i giorni gestisco 7Frames, una pagina Facebook sulla bellezza visiva della settima arte.

https://www.facebook.com/pg/7Frames1/about/?ref=page_internal

 

 Passiamo ora al collettivo: cosa direste per invogliare le persone ad unirvisi?

Livio e Francesco:

Il Collettivo è, anzitutto, uno spazio dove possono convergere le creatività di chiunque sia disposto a renderla pubblica. Se cercate uno spazio del genere, il collettivo fa al caso vostro. Ovviamente, anche chi non è pronto a esprimere la sua creatività può divertirsi a leggere quello che i nostri scrittori pubblicano.

 

 Come è nata l’idea di questo spazio?

Livio e Francesco:

Il Collettivo nasce da una frase che io e il mio compagno di avventura, Francesco Stampati, ci siamo sentiti dire:

“Vorrei scrivere ma non saprei da dove iniziare!”

È per questo che, almeno in questa prima fase, abbiamo deciso di assegnare agli scrittori delle sfide che possano fungere da catalizzatori e stimolanti per le creatività inespresse. Ad esempio, all’inizio abbiamo chiesto agli scrittori di scrivere un racconto breve o una poesia in base a una parola generata randomicamente e poi abbiamo fatto lo stesso con una selezione di opere figurative.

 

Come vorreste che evolvesse il progetto?

Livio: Vogliamo continuare a coinvolgere persone e continuare a stimolarne la creatività in maniere nuove e inaspettate, ovviamente. Abbiamo già in serbo molti progetti e sorprese ma è importante per noi che il collettivo rimanga il più possibile libero e democratico anche attraverso tutte le trasformazioni che verranno.

Francesco: Una delle possibilità future, che potrebbe accompagnare l’evoluzione del progetto, è quella di renderlo uno spazio comune di condivisione di opere e pensieri totalmente svincolati da qualsiasi tipo di traccia o istruzioni, come una sorta di archivio da riempire ogni qual volta si ha qualcosa da raccontare e non si sa dove pubblicarlo.

 

5) Nella vita vi piacerebbe scrivere o avete altri progetti?

Livio: Ho sempre pensato che avrei fatto l’insegnante in quanto mi piace molto raccontare, spiegare ed essere ascoltato. E non è poi così diverso dallo scrivere e raccontare una storia,no? Attualmente, il sogno che sto inseguendo è quello di scrivere per il cinema ma non chiuderei nessuna porta che abbia a che fare con il settore “creativo”.

Francesco: In generale la scrittura ha sempre, in un modo o nell’altro, fatto parte dei miei anni recenti, l’ho sempre trovato uno strumento, una chiave, per esprimere l’essenza di un individuo o le sue fantasie ed illusioni. Durante i primi anni universitari mi sono avvicinato alla forma della sceneggiatura, e mi piacerebbe un giorno poter scrivere storie per il cinema.

 

In base a ciò che ci hanno appena raccontato, la peculiarità della loro idea sta nel dare la possibilità a chiunque di scrivere. È vero, questa è una caratteristica che i social network offrono a prescindere in quanto permettono di creare dei microblog, eppure Livio e Francesco hanno creato uno spazio apposito in cui poter incanalare tutti quelli che hanno voglia di produrre un contenuto creativo ma non sanno come, o che non sanno dove pubblicare per timore della “pubblica arena”. Essendo due appassionati di scrittura sono stati tra i primi a cimentarsi nelle loro sfide letterarie, unendo così gli studi di comunicazione e il sufflato creativo che li caratterizza. Il Collettivo crea un gruppo di simili-dissimili, un’identità, una comunità in cui la democrazia fa da padrona. Parafrasando Marx verrebbe da concludere così:

“Scrittori a tempo perso di tutti i Paesi, unitevi!”

 

                                                                                    Laura Andrea Parascandolo

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