Vertenza Napoli Servizi, è rischio slavina: annullati altri sei atti transattivi

Nuova sentenza favorevole ai dipendenti transitati da Napoli Sociale in liquidazione all’altra azienda del comune: nel mirino i verbali di conciliazione, che per i ricorrenti furono sottoscritti dietro pressioni per rinunciare all’inquadramento professionale e alle vecchie spettanze

Vertenza Napoli Servizi, il giudice del lavoro annulla altri sei verbali di conciliazione. Dichiarata, inoltre, la prosecuzione del rapporto lavorativo “senza soluzione di continuità”, nel transito da Napoli Sociale a Napoli Servizi. Agli ex dipendenti di Napoli Sociale, quindi, vengono riconosciuti gli scatti di anzianità. Il rischio slavina, per Napoli Servizi, adesso è concreto. A firmare la sentenza, il 18 giugno, il giudice Roberta Manzon del tribunale partenopeo. Il ricorso proviene da sei lavoratori, assistiti dall’avvocato Giuliana Quattromini, e sostenuti dalla “Rete e Soccorso per i Diritti”. Ancora una volta nel mirino gli atti transattivi, quelli sottoscritti il 3 e 4 novembre 2016. Un passaggio obbligato, nel trasferimento da Napoli Sociale, partecipata in liquidazione, alla Napoli Servizi, altra azienda del comune. Nel ricorso si sosteneva, come in casi precedenti, di aver subito pressioni per rinunciare all’inquadramento professionale e alle vecchie spettanze. Oltre a cancellare le conciliazioni, il giudice condanna in solido le due società a versare 433 euro ciascuno a tre ricorrenti, e 454 euro agli altri tre. Napoli Servizi deve anche pagare loro le spese legali (4.000 euro complessivi); compensate invece le spese tra i ricorrenti e Napoli Sociale.

Gianmaria Roberti

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