Scontri prima di Inter-Napoli, morto tifoso investito

Il 39enne Daniele Belardinelli travolto da un van nel corso dei tafferugli. Il questore di Milano: “Agguato ai napoletani, accerchiati da un centinaio di persone”. Si valuta stop al campionato

Tragico bilancio per gli incidenti avvenuti prima di Inter-Napoli di ieri. È morto per le ferite riportate Daniele Belardinelli, 39enne investito da un van (o un suv) durante gli scontri. L’uomo era un ultrà di Varese, con già un Daspo alle spalle e – secondo la prima ricostruzione – membro del commando di tifosi nerazzurri che avevano teso un agguato ai napoletani, prima dell’arrivo allo stadio. Nei tafferugli erano stati accoltellati quattro tifosi partenopei. Il questore Marcello Cardona parla di “azione squadrista” e annuncia che chiederà di vietare “le trasferte dell’Inter fino alla fine del campionato e la chiusura della curva dell’Inter fino a marzo 2019, per 5 partite”. Cardona aggiunge: “Non sappiamo ancora chi era alla guida, se gente di Napoli o di Milano”. Non si esclude l’ipotesi che il conducente non si sia accorto dell’investimento. L’agguato, secondo gli investigatori, è scattato all’altezza di via Novara, verso le 19.30. Un centinaio di ultras è sbucato da alcune traverse laterali. Gli aggressori hanno colpito i mezzi con bastoni e spranghe. Oltre ai tifosi dell’Inter, hanno partecipato anche ultras del Varese e del Nizza arrivati di proposito a Milano e gemellati con i sostenitori nerazzurri. Nella concitazione un van o un suv, di colore scuro, ha percorso un pezzo di strada in contromano, investendo Daniele Belardinelli. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, che stanno raccogliendo le immagini delle telecamere e i video girati con gli smartphone dai passanti. Il questore Cardona, però, sottolinea che “i primi a cercare di soccorrere Belardinelli sono stati i tifosi del Napoli. Poi quelli dell’Inter lo hanno portato in macchina all’ospedale San Carlo”. Al nosocomio, il 39enne è arrivato in codice rosso. Ma è deceduto nella notte, dopo un delicato e lungo intervento chirurgico per tentare di salvarlo. Intanto, sono stati arrestati tre ultrà interisti per rissa aggravata e lesioni, nel corso delle indagini.  In queste ore sono state una decina le perquisizioni degli agenti, tra Milano e Varese. L’ultimo a morire per la violenza del tifo era stato proprio un tifoso del Napoli: Ciro Esposito, deceduto 50 giorni dopo esser stato ferito a Roma da un colpo di pistola prima di Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia. A sparare Daniele De Santis, ultrà della Roma.

 

 

SI VALUTA LO STOP AL CAMPIONATO. Il riesplodere della violenza nel calcio potrebbe portare allo stop del campionato. Una soluzione che non viene esclusa dal presidente Figc, Gabriele Gravina. “Questo clima non è il mio – dichiara al Messaggero-. Qui serve qualcosa di molto radicale perché in campo e fuori in questo weekend che doveva essere di festa ho visto e sentito cose inaccettabili per me, per il mio modo di essere e fare il presidente della Figc. E qui non parlo solo di politica sportiva, qui parlo di soluzione radicale”. La sospensione del campionato “è una riflessione da fare. Ora dobbiamo riflettere un attimo e coordinarci: qui c’è un problema di ordine pubblico e come tale va gestito, anche il fatto di giocare o meno”. Gravina ne ha pure per De Laurentiis, che alla vigilia di Inter-Napoli aveva criticato la designazione dell’arbitro Mazzoleni: “Al mio mondo che spesso gioca con le parole dico di farla finita subito e basta veleni: quelli sparsi in giro prima di questo turno di campionato non saranno più tollerati. È il momento di incidere”. E sulla mancata sospensione del match dopo i cori razzisti, il presidente federale dice: “Tre richiami e niente stop. Stiamo verificando. Pare che il richiamo fosse stato fatto una sola una volta, oggi interverrà la procura e dirà la sua. Ma è molto brutto quello che è successo. In campo ho visto gente troppo nervosa, l’arbitro scriverà quello che è, se ha commesso qualche errore anche lui sarà valutato”. E poi annuncia:  “Al prossimo consiglio federale, dopo aver fatto preventivamente un’opportuna valutazione col ministero dell’Interno, è mia intenzione proporre di cambiare le norme circa la sospensione di una gara per renderle di ancora più facile applicazione”.

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