Referendum Turchia, opposizioni all’attacco: “Il voto è da annullare”

La commissione elettorale: “Le schede senza timbro sono valide”

Il giorno dopo il referendum in Turchia la tensione è palpabile. Il principale partito di opposizione, il kemalista Chp, ha chiesto alla Commissione elettorale suprema (Ysk) di cancellare il risultato nelle urne per sospette irregolarità nel voto, dove si è imposto di misura (51,4%) il sì. “Al momento, questo è un voto dubbio” afferma Utku Cakirozer, deputato del Chp (Partito repubblicano del popolo) che ha contestato complessivamente 2,5 milioni di voti, denunciando una seria irregolarità di procedura riguardante almeno 1,5 milioni di schede senza il timbro ufficiale.

Il capo della commissione elettorale turca ha ribadito invece che le schede senza timbro sono valide, e che già in passato erano state ammesse dal governo turco. Dopo la prima dichiarazione a caldo di ieri sera, la Commissione elettorale suprema ha ribadito: “Quelle schede elettorali non sono false, non c’è alcun dubbio”, ha detto il presidente dell’Ysk, Sadi Guven.

Duro il verdetto della missione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) sul voto di ieri: il referendum costituzionale in Turchia è stato condotto “in condizioni di disparità” e le modifiche procedurali decise all’ultimo minuto hanno “rimosso importanti salvaguardie”.

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