Nuovo corteo al presidio permanente sotto Palazzo Santa Lucia. Nessuna risposta ufficiale dal governatore campano ai vincitori della selezione per 471 posti da tutor del reddito di cittadinanza. E c’è chi già pensa di protestare con uno sciopero della fame
Lui blindato nelle stanze di Palazzo Santa Lucia, loro sotto la sede della giunta regionale. Vincenzo De Luca e i navigator sono due rette destinate a non incontrarsi, almeno per ora. E solo per volontà del governatore. Continua il presidio permanente dei vincitori della selezione, tornati a chiedere un incontro a De Luca, fermo nel rifiuto a firmare la convenzione con l’Anpal. Cortese ma invalicabile il drappello della polizia, schierato fuori alla Regione, a cui i manifestanti hanno consegnato la richiesta. Stamane il governatore era impegnato in una conferenza stampa, mentre in strada si allestiva il rituale sit-in. Nell’afa quotidiana è glaciale il silenzio sull’istanza dei navigator, protocollata anche alla prefettura di Napoli, tre giorni fa. Identico schema in consiglio regionale: nessuna risposta, alla proposta di intervenire davanti ai consiglieri. “Vorremmo vedere De Luca, ma lui non ci riceve” ripetono i navigator campani. “Siamo in piazza da 15 giorni a chiedere semplicemente di essere contrattualizzati, – ribadisce Fabrizio Greco- vogliamo chiedere a governo regionale e nazionale di non metterci sul tavolo delle trattative politiche e di non farci diventare merce politica. Questo è un braccio di ferro tra governo e Regione sulle politiche del lavoro, della sanità, e anche noi siamo diventata merce”. Anche stamane la protesta ha invaso le strade del centro di Napoli. Una sessantina di navigator ha sfilato in corteo da piazza Municipio a Santa Lucia. Sono i “laureati organizzati”, come si autodefiniscono, con amara ironia. Tra loro sta crescendo uno spirito di corpo, che li accomuna ai precari storici in piazza. “Ho chiesto l’intervento del presidente Mattarella – dice Carlo Del Gaudio, autore di una lettera al capo dello Stato -, deve intervenire per porre fine a questo teatrino perché noi abbiamo vinto un concorso trasparente, e non possiamo essere ostaggi degli scopi elettorali di De Luca. Qualcuno ci deve liberare altrimenti sono pronto a iniziare lo sciopero della fame e della sete”. Carlo parla già di una tenda da installare sotto Palazzo Santa Lucia, prima di Ferragosto. “Domani saremo di nuovo qui” urlano i ragazzi al megafono. Sono decisi a non mollare: anche i laureati hanno un cuore barricadero.
Gianmaria Roberti