Decreto Dignità e precari Poste Italiane, caso alla Camera. M5s: “Denunce dei lavoratori”

I deputati pentastellati della commissione Lavoro: “Non è ammissibile giocare sulla pelle delle persone e, ancor peggio, farlo per attaccare in maniera strumentale un provvedimento del governo. Ci segnalano tensioni in azienda e minacce di mancati rinnovi contrattuali a seguito della riforma. L’azienda ha smentito licenziamenti, ma continueremo a monitorare”

Il caso dei precari di Poste Italiane arriva in parlamento. “Non è ammissibile giocare sulla pelle delle persone e, ancor peggio, farlo per attaccare in maniera strumentale un provvedimento del governo” dichiarano i deputati del M5s della commissione Lavoro della Camera.  “In questi giorni – spiega una nota dei pentastellati – ci arrivano segnalazioni da parte di lavoratori di molte filiali di Poste Italiane che denunciano il clima di tensione presente in azienda e le minacce di mancati rinnovi contrattuali a seguito dell’introduzione del decreto dignità”. “Oltre ad essere palesemente falsa – specificano i deputati -, visto che il decreto mette un freno alla precarietà incentivando il lavoro stabile attraverso contratti a tempo indeterminato, questa affermazione rappresenta un maldestro tentativo di attaccare il provvedimento e, al tempo stesso, di proseguire in continuità con il recente passato, tra contratti a termine, malcontento e tensioni. E questo è inaccettabile: è arrivato il momento di dire basta”.  I parlamentari 5 stelle si augurano che “un’azienda così importante non decida di proseguire su questa strada. Per correttezza dobbiamo dire che, al momento, Poste Italiane ha smentito l’intera vicenda, assicurando che non ci saranno licenziamenti. Dal canto nostro però – concludono – continueremo a monitorare la situazione per assicurare che i diritti dei lavoratori non vengano calpestati”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest