Zazzaro, funzione pubblica Cgil Napoli: “No all’accordo truffa lavoratori sanità privata”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

Oggi ho provato ad estraniarmi ed a guardare tutta la questione una tantum dall’esterno, come se non fossi un lavoratore del settore né un dirigente sindacale che ha seguito e che sta seguendo la vertenza. Leggevo un comunicato stampa di CISL FP e UIL FPL regionali, nel quale si definisce l’accordo in questione come storico, è vero: resterà nella storia per l’accordo che in assoluto ha tagliato quanti più soldi sull’una tantum dei lavoratori del settore! Sembra quasi che la lotta, le rivendicazioni ed i contrasti più atroci siano fra le Organizzazioni Sindacali. In parte è vero perché Cisl FP Campania e Uil FPL Campania proprio in virtù del fatto che conoscono, o almeno dovrebbero conoscere, le grosse problematiche che i lavoratori vivono quotidianamente nella Sanità Privata Accreditata, non avrebbero dovuto prestare il fianco  all’ Associazione Italiana Ospedalità Privata Campania facendogli un grosso piacere nel far risparmiare loro l’erogazione di milioni di euro in favore dei lavoratori. Saranno punti di vista, ma sono reali e materiali le enormi differenze che sussistono fra concertazione, contrattazione, punti di equilibrio ed un favore per chiudere una partita divenuta annosa per AIOP e Confindustria. Ma tornando all’accordo del 17 aprile 2019, possiamo affermare serenamente che contro l’ AIOP Campania ci mobilitiamo quotidianamente ed in ogni singolo posto di lavoro attraverso i nostri iscritti e i nostri delegati aziendali e lo stiamo facendo anche da settimane nelle assemblee, lo faremo nelle manifestazioni, presidii e nello sciopero, quindi la nostra controparte, prima di tutto, lo ribadiamo, è l’ AIOP Campania. Purtroppo, non ci saremmo mai aspettati di dover contrastare anche l’azione Sindacale di Cisl FP Campania e Uil FPL Campania, soprattutto in questi mesi visto l’egregio lavoro unitario nazionale in merito ai rinnovi contrattuali. Non ci saremmo mai aspettati che proprio in virtù del fatto che Cisl e Uil sanno benissimo le difficoltà quotidiane, ad esempio, nel richiedere e nell’ essere accordato un permesso retribuito per visita medica anche se effettuata presso ambulatori pubblici. Non ci saremmo aspettati un tale strappo perché sono a conoscenza di quanto sia difficile lavorare in aziende sotto organico e senza la possibilità di poter verificare l’esistenza e la veridicità delle stesse dotazioni organiche. Sanno bene quanto sia faticoso lavorare senza la possibilità di poter decidere di fruire le proprie ferie dove, invece, puntualmente vengono imposte dal datore di lavoro. Quanto sia raro far applicare e rispettare il CCNL AIOP, la legge italiana, tutte le normative o poter migliorare le condizioni lavorative attraverso accordi di 2° livello o fare programmazione delle chiusure aziendali e/o piani di ferie. Molto spesso, in queste strutture, si viene licenziati perché si denunciano irregolarità in merito alla sicurezza sul lavoro o perché, spesso, i Direttori Sanitari impongono, essendo la voce padronale, misure, provvedimenti ed ordini di servizio che non rispettano le normative vigenti, come ad esempio sui carichi di lavoro, tanto nei reparti quanto nell’applicazione di metodiche riabilitative come l’ABA. O si viene licenziati anche per presunto uso del cellulare o per lesione dell’immagine aziendale per commenti su Facebook. E’ sembrato assurdo, non solo alla nostra Organizzazione sindacale, ma anche a tanti lavoratori non iscritti ad alcuno sindacato, la ratifica di un accordo che mortifica i lavoratori: quegli stessi lavoratori che possono perdere il posto di lavoro in queste aziende dove non c’è un vero rischio di impresa. Alcune di queste nell’ultimo decennio sono fallite, è pur vero, ma a causa di una gestione errata del capitale aziendale o a causa di appropriazioni indebite o per bancarotta, ma non sono mai fallite per problemi produttivi o per problematiche legate all’erogazione delle prestazioni. E ancora, è risultato assurdo che si firmasse questo accordo visti i cambi di contratto unilaterali vissuti in Campania dove si è passati da CCNL a 36 ore a CCNL a 38 ore usando la clava delle crisi economiche. Ci è sembrato assurdo perché è raro e perchè è difficile poter inquadrare correttamente il personale nel ruolo che gli spetta se non minacciando di adire le vie legali ed a volte diviene impossibile proprio perché cambiando il contratto, spesso con la complicità di OO.SS., perdi gli anni di servizio in assenza di una attenta supervisione sindacale sulla prestazione di miglior favore. Percepire il 35% del dovuto al cospetto di tanti anni e tanti soldi di formazione che ogni lavoratore ha dovuto erogare a sue spese, quando invece, se sei dipendente di un’azienda pubblica è la stessa azienda pubblica che provvede alla formazione. Come si poteva accettare un accordo simile quando in questo settore la maternità è retribuita all’80%? O lavorare a domicilio senza rimborsi e/o senza riconoscimento delle indennità? Potrei continuare a raccontare il settore, come per  l’utilizzo indiscriminato delle monocommittenze, scrivendo almeno un altro migliaio di righe o spiegare nel dettaglio, cosa che farò, le gravi mancanze in questo accordo, continueremmo solo a chiedere perché oltre già la palese condizione di partenza di peggior favore di questi lavoratori si sia data la possibilità di mettere ulteriormente le mani in tasca ai più deboli e del perché mentre la FP CGIL Napoli e Campania indice assemblee con i lavoratori, le corrispettive OO.SS. di categoria richiedono incontri con gli amministratori delle aziende per fare aderire  liberamente  all’accordo truffa. Questa è l’assurda realtà di quando si permette che il riconoscimento del diritto passi attraverso la concessione padronale stravolgendo il significato stesso di diritto.

                                      Mario Zazzaro  responsabile Territoriale della FP CGIL Napoli 

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