Oltre il 70% degli operai idraulico-forestali ha mensilità arretrate per l’anno 2018

La Regione ha sbloccato solo 20 degli 80 milioni previsti per il pagamento degli stipendi

Degli 80 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania solo 20 milioni sono stati erogati, e così l’oltre il 70% dei 3600 operai idraulico-forestali della Campania vanta dalle 2 alle 7 mensilità arretrate per l’anno 2018. Occorre quindi che la Regioni sblocchi gli altri fondi, perchè quei 20 già erogati sono insufficienti a garantire il riallineamento delle spettanze. Sono questi i numeri che le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil metteranno sul tavolo, giovedì prossimo, il 17 gennaio, nel corso dell’incontro con il delegato all’Agricoltura della Regione Campania, Franco Alfieri, e con la dirigente del settore Foreste, Flora Della Valle. L’incontro è stato chiesto dalle tre organizzazioni sindacali dopo la protesta dei 280 lavoratori della Comunità Montana Ufita, in provincia di Avellino, che “sotto l’albero di Natale non hanno trovato neanche una delle mensilità arretrate”. E la vertenza dei forestali irpini non è purtroppo l’unica. Sono pochi, stando alle tre organizzazioni sindacali, gli enti montani in regola con il pagamento degli stipendi agli operai idraulico-forestali. Per Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil “le istituzioni regionali e le Comunità Montane devono dare il loro contributo in questo momento di difficoltà, ricercando tutte le soluzioni possibili per garantire il pagamento delle spettanze a uomini e donne impegnate quotidianamente nella difesa del suolo dal rischio idrogeologico. “La politica – sostengono le tre segreterie regionali – deve assumersi le proprie responsabilità quando scoppiano emergenze come quella della Comunità Ufita o del Matese e del Terminio-Cervialto. Non si può più pensare che ogni volta che arrivino dei soldi il problema sia definitivamente risolto”. Da qui l’appello ai presidenti delle Comunità Montane di garantire “con tutte le risorse a disposizione, anche attraverso anticipazioni di cassa, la liquidità necessaria mentre la Regione, ricerchi nuove formule per finanziare gli interventi al territorio da parte degli idraulico-forestali. Stesso impegno chiediamo anche al Governo centrale e al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali affinchè ripristino il Fondo per la Montagna dedicato alle aree interne e si rinnovi in tempi rapidi il contratto nazionale. Questioni che gli operai idraulico-forestali andranno a rivendicare personalmente il 9 febbraio prossimo, partecipando alla mobilitazione nazionale unitaria contro la Manovra di bilancio, promossa da Cgil, Cisl e Uil”.

Monica De Santis

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