Fallimento Jobs Act, crollano i contratti stabili

Nel 2016 le stabilizzazioni sono state 763.000 in meno del 2015: -37,6%

Gli ultimi dati confermano il fallimento del Job Act, finita la somministrazione del doping incentivi. Nel 2016 i contratti a tempo indeterminato sono stati 763.000 in meno del 2015, con un crollo del 37,6%. Lo si legge nell’Osservatorio Inps sul precariato in cui si spiega che la riduzione segue il “forte incremento registrato nel 2015, anno in cui si poteva beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per tre anni”.
Sempre l’Inps comunica che nel gennaio 2017 le vendite dei voucher, pari a 8,9 milioni (valore nominale di 10 euro) si sono stabilizzate su livelli analoghi a quelli di gennaio 2016 (8,5 milioni), “con un modesto incremento” del 3,9%. L’Istituto di previdenza spiega che “la forte flessione nella crescita, sempre più marcata a partire da ottobre 2016, può riflettere anche gli effetti del decreto legislativo con cui sono stati introdotti obblighi di comunicazione preventiva in merito all’orario di svolgimento della prestazione lavorativa”. Il governo comunque difende il Jobs Act che ha portato a creare “poco più di un milione” di nuovi posti stabili in due anni, sottolinea Poletti. Ma ha anche regalato le agognate “mani libere” agli imprenditori, con la cancellazione dell’articolo 18 e il potere di licenziare senza giusta causa.

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