Villa Literno, arrestato il sindaco Tamburrino

In manette anche anche un funzionario comunale e due imprenditori edili. Indagato anche il primo cittadino di Lusciano per l’appalto della rete fognaria

 Il sindaco di Villa Literno, provincia di Caserta Nicola Tamburrino, è stato arrestato dai carabinieri nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica di Napoli Nord procuratore Francesco Greco e sostituto Paola Da Forno per corruzione e falso ideologico in atti pubblici.Tamburrino è finito agli arresti domiciliari con l’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Villa Literno, oggi funzionario nel vicino Comune di Frignano, Giuseppe D’Ausilio, e due imprenditori Francesco e Salvatore Nicchiniello (padre e figlio) . I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del tribunale di Napoli Nord. Nell’inchiesta risultano coinvolti anche dipendenti del Comune. I fatti, relativi ad un permesso a costruire richiesto al Comune dai due imprenditori arrestati per realizzare un centro turistico, risalgono alla primavera 2016, nel periodo pre e post elettorale, quando Tamburrino si era ricandidato e riuscì ad assicurarsi il secondo mandato. Per la Procura e i carabinieri del Reparto Operativo di Caserta, dietro il rilascio dell’autorizzazione ci sarebbe stato il pagamento di tangenti da parte dei due imprenditori a Tamburrino e al suo funzionario, consistite nell’estinzione di debiti presso esercizi commerciali, nella consegna di piccole somme e nel sostegno elettorale. A Tamburrino, gli inquirenti hanno contestato anche il pagamento, da parte del Comune di Villa Literno, delle parcelle di un professionista per prestazioni rese a favore dell’ente locale; pagamenti ritenuti illegittimi ed effettuati mentre il Comune era in dissesto.  Con il Comune di Villa Literno anche un altro comune vicino, quello di Lusciano, finisce travolto dalla bufera giudiziaria innescata dalla medesima indagine della Procura di Napoli Nord. Tra gli indagati figura anche il sindaco di Lusciano e se nel caso di Villa Literno si parlava di permessi a costruire rilasciati in cambio di tangenti a due imprenditori poi arrestati, nel filone investigativo relativo a Lusciano, sono emerse le condotte illecite che sarebbero state poste in essere dal sindaco Nicola Esposito, da un suo ex assessore e da altri dipendenti comunali, per ottenere dalla Regione l’erogazione dei fondi europei per la realizzazione della rete fognaria.
Il successivo appalto, secondo la Procura, sarebbe stato pilotato e sarebbe finito all’imprenditore arrestato per la vicenda di Lusciano, vero anello di congiunzione tra le due vicende. Per i fatti di Lusciano, sui quali importante è stato il contributo dell’Anac, sono in corso numerose perquisizioni da parte dei carabinieri. La Procura aveva chiesto misura cautelare anche per Esposito, ma il gip Antonella Terzi non l’ha concessa

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