Torre del Greco, accusa di corruzione: arrestato il sindaco Borriello

Con il primo cittadino – dimessosi lo scorso 29 luglio – in carcere anche altri due indagati, Massimo Balsamo e Antonio Balsamo, entrambi. Agli arresti domiciliari Ciro Balsamo, Francesco Poeti e Virgilio Poeti

Secondo gli inquirenti, una ditta, la fratelli Balsamo srl, che si occupa di trasporto e smaltimento di rifiuti, veniva favorita dall’attività illecita del primo cittadino. Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco, è stato arrestato dalla guardia di finanza di Napoli con le accuse di corruzione, truffa, falso in atto pubblico per la creazione di fondi neri e la gestione di appalti pubblici truccati. In carcere anche altri due indagati, Massimo Balsamo e Antonio Balsamo, entrambi. Agli arresti domiciliari Ciro Balsamo, Francesco Poeti e Virgilio Poeti. Lo scorso 29 luglio Borriello, eletto col centrodestra, aveva rassegnato le sue dimissioni da sindaco. L’amministrazione di Torre del Greco è retta dalla vicesindaco Romina Stilo, estranea all’indagine.

 

LE INDAGINI: INDAGATI RIPRESI IN VIDEO – Le indagini, anche con riprese video e intercettazioni ambientali hanno mostrato quello che per i pm è un “mercimonio della funzione pubblica svolta dal sindaco”. Borriello avrebbe ricevuto denaro da fondi neri costituiti dalla società con escamotage contabili per avere contanti; somme che gli venivano consegnate in incontri mensili in luoghi appartati, dove non c’era copertura di cellulare, passando le buste da un’auto all’altra. La ditta di rifiuti metteva insieme questo denaro con l’emissione o la registrazione di fatture per operazioni inesistenti in scambio con il distributore di carburanti e l’autolavaggio degli imprenditori poeti, attestando falsamente operazioni di lavaggio e sanificazione dei mezzi impiegati per la raccolta rifiuti. L’appalto dei rifiuti, la Balsamo l’aveva ottenuto subentrando alla ditta Ego Eco, che se lo era giudicato per oltre 30 milioni di euro nel periodo maggio 2012-gennaio 2016: per gli inquirenti l’avvicendamento sarebbe avvenuto attraverso illeciti compiuti dal sindaco. Borriello, infatti, con una serie di iniziative amministrative avrebbe determinato la decadenza dell’appalto per Ego Eco, facendo subentrare la ditta Balsamo per effetto dello scorrimento della graduatoria. Tra l’altro, il sindaco personalmente avrebbe effettuato controlli rigidi anche di notte sulla Ego Eco, in modo da contestarle penalità per importi pari anche alla metà dell’importo che l’azienda avrebbe dovuto ricevere a fine mese; oppure istituendo un servizio sostitutivo di raccolta rifiuti, svolto da dipendenti comunali in servizio in uffici diversi dalla nettezza urbana, in totale violazione della normativa di settore; o ancora segnalando con certificazione all’Asl Napoli 3 una situazione di pericolo per la salute pubblica priva di riscontri. Così ai Balsamo, imprenditori arrivati secondi nella gara, sarebbe arrivato l’appalto, nonostante non avessero per la loro azienda i requisiti economici-finanziari per partecipare al bando.

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