Progetti fermi a Napoli Nord, l’appello di Lepore: “Sbloccare l’iter”

Nel limbo ci sono una scuola dell’infanzia, il polifunzionale di Piscinola, l’auditorium di Scampia. L’ex procuratore capo, presidente dell’Osservatorio Anticamorra e per la Riqualificazione: “Chiediamo al Comune di smuovere le acque, queste opere cambierebbero il volto ad una zona dove c’è tanta gente onesta”

Un appello per far smuovere le acque su quattro fondamentali opere pubbliche nel territorio dell’VIII Municipalità di Napoli. A farlo è l’Osservatorio Anticamorra e per la Riqualificazione di Napoli Nord, presieduto dall’ex procuratore capo Giovandomenico Lepore. Le strutture sono una scuola dell’infanzia dotata delle moderne tecnologie di costruzione in via Vicinale Rotondella (Camaldoli) di ben 10000 metri quadrati, quasi terminata ma i cui lavori sono fermi da 10 anni; l’edificio polifunzionale a Piscinola dedicato a sport, spettacolo e cultura, incompiuto dal post-terremoto; un progetto di integrazione sociale con alternanza scuola-lavoro intitolato “Sport Smart City Marianella” dal costo di 40 milioni di euro finanziato interamente da fondi privati, nell’area del centro sportivo giovanile appartenuto al Napoli pre fallimento; l’auditorium di Scampia, occupato da una famiglia rom, per cui il Comune non ordina lo sgombero privando la collettività dell’ennesima importante struttura inaugurata, fra l’altro, qualche anno fa.

“La realizzazione di queste quattro grandi opere sarebbe una vera e propria manna dal cielo dei quartieri difficili quali Scampia-Piscinola-Marianella e Chiaiano – spiega Lepore -. La scuola dell’infanzia allevierebbe il disagio sociale di tantissime persone che non possono permettersi di pagare istituti privati, l’istituto polifunzionale e il progetto per il nuovo volto dell’ex centro sportivo di Marianella in via Scaglione, occuperebbero tanti giovani che in questo modo non rischiano di cadere nelle mani della micro e macro criminalità. Per questo motivo chiediamo al Comune di Napoli, unico titolato a farlo, di sbloccare l’iter burocratico di queste opere che, se realizzate, cambierebbero il volto ad una zona dove c’è tanta gente onesta e persone che desiderano solo vivere in un paese normale”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest