Politici e camorra, per Stefano Graziano cade l’accusa di collusione

La Dda di Napoli stralcia la posizione del consigliere regionale e invia gli atti alla alla procura di Santa Maria Capua Vetere: resta indagato per la sola ipotesi di voto di scambio

L’ipotesi di concorso esterno si riferiva a presunti rapporti con l’imprenditore Alessandro Zagaria, ritenuto vicino all’omonima fazione affiliata al clan dei Casalesi. Ma ora cade l’accusa di collusione con la camorra per Stefano Graziano, consigliere regionale e ex presidente del Pd campano. La Dda di Napoli ha stralciato la sua posizione ed ha inviato gli atti alla procura di Santa Maria Capua Vetere per la sola ipotesi di voto di scambio, non aggravato dalla finalità camorristica.  Restano all’anticamorra invece le indagini relative allo stesso Zagaria e alcuni amministratori locali e funzionari del Comune sammaritano.

La richiesta è stata firmata dai pm D’Alessio, Giordano, Sanseverino e Landolfi coordinati dal procuratore aggiunto Borrelli. L’inchiesta si riferisce a presunti illeciti riguardanti la ristrutturazione dello storico palazzo sammaritano Teti Maffuccini.

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