Poggioreale, la mamma di un detenuto: “Mio figlio va curato non deve pagare con la vita”

Rischio nuove proteste

Stamattina presidio di lotta dei parenti dei detenuti davanti al carcere di Poggioreale di Napoli  dopo la protesta scoppiata ieri nel padiglione Salerno. L’iniziativa di protesta è stata promossa a causa delle condizioni di salute di un giovane detenuto di 28 anni per il quale è stato chiesto il ricovero in ospedale.  “Mio figlio è uno scheletro. Venerdì quando l’ho visto era tutto viola intorno agli occhi. Non so spiegare quello che sta passando” – spiega la mamma del giovane. Una mamma che piange,  preoccupata delle condizioni di salute del figlio. “Ha sbagliato, deve pagare e lo sta facendo – dice – ma non deve pagare con la vita“. “Mi hanno riferito che le analisi sono buone – racconta – quando stamattina ho chiesto di sapere come sta, le guardie penitenziarie mi hanno detto: ‘Pensiamo che sta bene’. Nella cella in cui era detenuto, nel padiglione Salerno, “erano in 15“. “È svenuto più volte – continua la madre – e un altro detenuto nella stessa cella ha urlato per farsi sentire, per chiedere aiuto“. “Oggi – continua – sono stati trasferiti per punizione, ma quelle persone hanno solo voluto aiutare mio figlio”. Le condizioni dei detenuti nel carcere “sono pessime“.

Accesso negato in carcere anche all’avvocato difensore del giovane. “Non ho avuto la possibilità di incontrare il mio assistito, sembra che gli stiano somministrando delle flebo, una volta trasferito al reparto San Paolo“- afferma l’avvocato Celestino Gentile. Domani, fa sapere il legale, “sarà mia cura tornare in carcere per verificare il suo stato di salute, se gli somministrano le cure necessarie”. Magari, se è il caso, anche di far entrare un medico, nominato dalla famiglia – sottolinea – per farlo visitare”. Il punto – spiega – è che, secondo l’ordinamento, serve l’autorizzazione della Direzione del carcere. Senza non è possibile far entrare un medico. La cosa strana e preoccupante – dice – è che, come mi ha spiegato la madre, già venerdì manifestava segni di profondo malessere”. La protesta dei detenuti dello stesso padiglione in cui si trovava il 28enne “sembra che sia stata scatenata dal fatto che lui stava male e ci sono stati dei ritardi nei soccorsi“. Una protesta che si è estesa coinvolgendo oltre 300 detenuti contro  le generali disumane condizioni sanitarie e igieniche e il sovraffollamento divenute insopportabili.

Ciambriello: “nessuna devastazione e bel segnale da Roma” – “Abbiamo appena concluso la visita con il presidente del Dap (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ndr) Francesco Basentini, venuto appositamente da Roma per dare un segnale” – afferma   il garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello. “Insieme all’amministrazione del carcere, Basentini ha visitato tutti i padiglioni del reparto Salerno, che, contrariamente a quanto e’ stato riportato dai media ieri, non e’ stato affatto devastato dalle proteste di ieri”, aggiunge  Ciambriello. “Basentini ha ascoltato le ragioni dei detenuti, parlando con loro per quasi tre ore insieme alla direttrice del carcere e al provveditore. È chiaro che la situazione sanitaria e’ stata un pretesto, o una goccia, che ha fatto traboccare un vaso costituito da condizioni invivibili per i detenuti“, sottolinea il garante.

 

Sindacati Osapp-Uspp,caso limite sovraffollamento: Un carcere sovraffollato, carenza di personale penitenziario, condizioni della sanità non sufficienti. I sindacati Osap e Uspp denunciano “da tempo difficoltà e problemi dell’istituto di pena”. Ad oggi, fanno sapere i sindacati, a fronte di una capienza di 1600 unità, nel carcere “sono detenute 2400 persone”. “Quello del sovraffollamento è un problema che accomuna molte carceri – dice Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Unione Sindacale della Polizia Penitenziaria della Campania – Poggioreale è un caso limite con 800 detenuti in più rispetto alla capienza“. A questo va a sommarsi “la carenza di agenti“. “In tutta la regione ne mancano 600 – sottolinea – a Poggioreale ne mancano 200“. “Quanto accaduto ieri – afferma Vincenzo Palmieri, segretario regionale campano dell’Osapp – è stato il culmine di problemi che esistono da tempo. Si pone anche un problema di sicurezza per gli agenti di polizia penitenziaria”. “C’è un carico di lavoro eccessivo per la carenza di personale – spiega – a cui si aggiungono i problemi legati alla sanità che, all’interno delle carceri non funziona“. Il rischio di “una nuova protesta è dietro l’angolo”, come denuncia Pietro Ioia, presidente dell’Associazione degli ex detenuti. “Questo di Poggioreale è un carcere di malavita – evidenzia – perché anche chi entra per piccoli reati viene reclutato dalla malavita”.

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