Napoli Servizi, si arena il trasferimento dei 368 operatori: occupata sala del Comune

Alla base della vertenza la richiesta dei vertici di Napoli Servizi ai i lavoratori di sottoscrivere una transazione per rinunciare a tutti i crediti maturati con Napoli Sociale. Tensioni con la polizia, chiesta mediazione al prefetto

Bloccato il trasferimento dei 368 ex dipendenti di Napoli Sociale nella Napoli Servizi. Immediata la protesta, tensioni con la polizia. E’ stata occupata la Sala Pignatiello di Palazzo San Giacomo e promosso un presidio sotto Palazzo San Giacomo. Le azioni, le iniziative di lotta dei lavoratori di Napoli sociale non si fermano per contestare i metodi assunti dall’amministratore di Napoli Servizi che non avrebbe alcuna intenzione di attuare la delibera approvata in Consiglio comunale, che prevede l’assorbimento di 368 lavoratori provenienti dall’azienda partecipata che si occupava del trasporto e assistenza dei bambini disabili nelle scuole e posta in liquidazione. I vertici di Napoli Servizi hanno chiesto ai i lavoratori di sottoscrivere una transazione per rinunciare a tutti i crediti maturati con Napoli Sociale: trattamento di fine rapporto, integrazioni salariale e ticket arretrati e ad accettare demansionamenti, riduzioni salariali, aumenti dell’orario del lavoro. In poche parole pretendono la cancellazione dei diritti e delle normative contrattuali. La vertenza sociale rischia di produrre effetti devastanti sul piano sociale. Il servizio di assistenza e il diritto allo studio per gli alunni disabili rischiano di essere messi in discussione. Una situazione assurda. Bloccato anche il servizio di trasporto degli studenti portatori di handicap. Trenta pulmini bloccati nei depositi. In serata il presidio è stato sciolto, dopo l’incontro tra gli occupanti, gli assessori Gaeta e Panini e i consiglieri Caniglia, Andreozzi e Rinaldi: la mediazione punta a superare la vertenza con un tavolo tra le parti presso Napoli Servizi, la settimana prossima.

Ciro Crescentini

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