La Feneal Uil in campo per ricostruire il diritto al lavoro

Il sindacato ha proposto un piano per la rigenerazione urbana per un nuovo modello di sviluppo

“Il lavoro, un diritto da ricostruire”, efficace lo slogan utilizzato dalla Feneal Uil, l’organizzazione sindacale dei lavoratori edili, per il suo congresso regionale svoltosi a Dugenta, in provincia di Benevento. Concrete le proposte per la Campania illustrate da Andrea Lanzetta,  leader regionale dell’organizzazione, per rilanciare il settore delle costruzioni.

“E’ necessario un piano di rigenerazione urbana, per costruire infrastrutture,  garantire la riqualificazione e la manutenzione urbana, potenziare le linee di comunicazione e di trasporto  per creare le basi di un nuovo modello di sviluppo – ha sottolineato Lanzetta – Un piano per contrastare la disoccupazione e combattere la rassegnazione”. Lanzetta ha voluto evidenziare l’importanza storica del diritto del lavoro, un diritto costituzionale da ricostruire. “Creare lavoro e sviluppo nella nostra Regione significa arginare l’azione della criminalità e dell’illegalità che sempre più si diffonde laddove il tessuto sociale si impoverisce – ha affermato il segretario regionale della Uil. Il lavoro si alimenta, si crea rilanciando le politiche di formazione permanente e continua. “Orientare la formazione professionale, partendo da una seria analisi dei fabbisogni formativi per rispondere alla crisi di disallineamento” – ha puntualizzato Lanzetta.  Interessante l’esperienza concretizzata in Campania dal Centro sperimentale di sviluppo delle competenze delle costruzioni Edil Lab.  Un progetto finanziato dalla Regione Campania trasformatosi subito in strumento innovativo, individuando nuove qualificazioni, figure professionali grazie ad un articolato lavoro di ricerca territoriale.

Dunque, l’innovazione,  la qualità del lavoro e la formazione di qualità possono essere la vera sfida per la competitività e combattere la crisi del settore. Dal 2010 il settore in Campania ha perso circa 40 mila addetti e oltre 3 mila aziende, e ha registrato una drastica contrazione di salario disponibile di oltre 240 milioni di euro, con una caduta verticale di ore lavorate pari a circa 30 milioni di euro. A questo si aggiunge una riduzione dei bandi di gara. Nel 2016 si è registrata una flessione dei bandi del 34 per cento in valore assoluto e del 32 per cento in valore economico rispetto all’anno precedente. La Feneal Uil propone iniziative rapide e concrete per combattere lavoro grigio e nero. “proponiamo tavoli istituzionali presso le Prefetture, per sottoscrivere protocolli d’intesa con le direzioni Inps territoriali che consentano la condivisione di informazioni tra banche dati Inps, Asl, Cassa Edile e Cpt/Cfs, ripristando il Durc, il documento unico dei contributi nella formulazione originaria e arrivare alla certificazione di congruità per favorire la qualità e la competizione” – ha sottolineato ancora Lanzetta.

Lanzetta si è anche soffermato sul ruolo e le funzioni degli enti bilaterali, l’adeguamento dei modelli di gestione, ottimizzare le risorse finanziarie, garantendo servizi omogenei su tutto il territorio regionale per non fare pesare sui lavoratori gli effetti della mobilità interprovinciale. E sui dipendenti impegnati all’interno degli enti, Lanzetta ha ribadito  che bisogna “ottimizzare al massimo l’organizzazione del lavoro partendo da un assestment del personale al fine di evidenziare le loro potenzialità, competenze, capacità, attitudini, motivazioni e le eventuali necessità formative, a vantaggio della qualità degli enti e delle progressioni di carriera, compresi i ruoli apicali, che devono premiare  il merito, in modo avulso da influenze esterne”. “Ai dipendenti va anche la nostra sollecitazione a ricercare ulteriori motivazioni per migliorare ancora di più le performance – ha aggiunto Lanzetta – privilegiando la terzietà nell’esercizio delle funzioni e il senso di appartenenza all’ente, facendo emergere le proprie competenze, che devono essere riconosciute a prescindere da qualsivoglia “spurio protezionismo”, deleterio per se stessi, per l’intera organizzazione del lavoro e a danno della qualità dei servizi dell’ente”

                                                                                                                                    Ciro Crescentini

 

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