Caserta, il 5 giugno sciopero dei medici del 118

Stop di 12 ore, dalle 8 alle 20, proclamato dal Saues

A proclamare lo sciopero, protocollando la relativa comunicazione presso le sedi locali dell’Asl e della Prefettura, è stato, il 10 maggio, il Saues (Sindacato Autonomo di Urgenza ed Emergenza Sanitaria). Stop di 12 ore, dalle 8 alle 20 di martedì 5 giugno prossimo per il servizio di emergenza territoriale 118 sull’intera provincia di Caserta.
A darne notizia è il Presidente nazionale del sindacato, Paolo Ficco, rinviando alle gravi criticità presenti nel servizio di emergenza territoriale, particolarmente acute nel Casertano, determinate dalla cronica carenza di personale.
“A Caserta – sottolinea Ficco –, come spiegammo in Prefettura il 20 ottobre scorso allorché ci furono date le debite garanzie a riguardo dall’azienda sanitaria, servirebbero almeno 40 medici per garantire la copertura del servizio in tutto l’ambito provinciale, così come la fruizione delle ferie e del riposo giornaliero e settimanale, ed anche per scongiurare turni massacranti ed evitare il rischio di azioni penali nei confronti dei medici che a fine turno non trovano il collega per lo smonto. Da allora la copertura del servizio è stata in qualche modo garantita fino a fine gennaio. Poi più nulla”.
Per Ficco “non solo non si è compresa la gravità di una situazione che compromette la salute e la dignità dei medici e non ci si rende conto che in questo modo si finisce per sovraccaricare il servizio delle province limitrofe, ma neppure ci si è posti in maniera adeguata il problema dei rischi ai quali vengono esposti i cittadini che, tra personale medico insufficiente e ambulanze demedicalizzate, vengono privati di un’assistenza che dovrebbe rispondere per legge a ben precisi requisiti”.
“Non cerchiamo lo sciopero a tutti i costi – rimarca Ficco – ma ci vediamo costretti a difendere gli operatori sanitari e il diritto alla salute degli utenti”.
“Dal canto nostro – conclude il Presidente nazionale del Saues – non possiamo che augurarci che nel corso del tentativo di conciliazione della riunione che la Prefettura sarà chiamata a convocare entro 10 giorni, si possa ricomporre questa vertenza con garanzie più solide rispetto quelle che furono annunciate ad ottobre scorso”. “Viceversa, e ce ne rammarichiamo coi cittadini, – conclude Ficco – sarà sciopero e dovrà essere l’azienda ad assumersene tutte le responsabilità”.

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