Campania, un piano per riqualificare 70 mila alloggi pubblici

Edilizia pubblica è leva di sviluppo

Da dieci anni i fondi per l’edilizia pubblica sono scomparsi e sono stati anche usati anni fa per coprire i debiti della sanità. Abbiamo recuperato 250 milioni di euro facendo operazioni di bilancio molto attente di recupero di fondi non usati e li destiniamo all’edilizia pubblica in Regione“. Lo ha annunciato il governatore Vincenzo De Luca a margine del convegno “La Regione Campania per il rilancio delle politiche abitative” svoltosi ieri a Napoli. All’iniziativa hanno partecipato l’assessore all’Urbanistica e Governo del territorio Bruno Discepolo, il Presidente Ance Campania Gennaro Vitale, il Presidente Acer David Lebro, la presidente Federcostruzioni Federica Brancaccio, il coordinatore nazionale Alleanza Cooperative Italiane Antonio Gesummaria e i leader sindacali di categoria di Filca Cisl, Feneal Uil e Sunia Giuseppe Esposito, Andrea Lanzetta e Antonio Giordano.

Cercheremo – ha detto De Luca – di mettere in moto un meccanismo di premialità, daremo contributi ai Comuni che investono anche risorse proprie per avere un moltiplicatore ulteriore di investimenti nella trasformazione urbana e nell’edilizia pubblica. Abbiamo avviato l’agenzia Acer per mettere ordine nel sistema degli Istituti Autonomi Case Popolari e ora abbiamo un doppio problema, quello delle manutenzioni che si trascina da anni ed è diventato urgente trovare risorse per fare la manutenzione al patrimonio pubblico. Poi abbiamo un problema di ordine e regole da imporre, quale livello di canoni far pagare? Qual è il livello di reddito per accedere ai fondi? Come affrontiamo il problema dell’abusivismo? Perché ricordo che tra le tante eredità che abbiamo ci sono decine di migliaia di occupanti abusivi. Stiamo cercando punti di equilibrio, le famiglie che hanno problemi sociali veri vedremo di favorirle per gli alloggi, quelli che non hanno titolo dovranno andarsene”. De Luca ha fatto riferimento anche ai ritardi dei Comuni suo piani regolatori: “So bene – ha detto – che su 550 comuni solo 71 hanno varato il piano urbanistico. Abbiamo diffidato i Comuni e dato una ulteriore ultima proroga per metterli in condizioni di fare i piani regolatori. Approveremo anche una semplificazione delle procedure e poi procediamo al commissariamento di quelli che non sono inadempienti”

Il patrimonio residenziale pubblico in Campania “è immenso, parliamo di circa 70 mila alloggi per un valore di circa 2,5 miliardi. E’ molto fatiscente dalle periferie di Napoli a quelle delle altre Province ma può essere valorizzato con le risorse del governo nazionale e gli investimenti regionali”. Così l’ex parlamentare Leonardo Impegno, consigliere delegato di Acer, delinea il punto di partenze del lavoro della neonata agenzia regionale dell’edilizia residenziale della Regione Campania con il cda di cui fanno parte il presidente David Lebro, Michele Brigante, Luigi Della Gatta e Bianca De Roberto.Puntiamo alla riqualificazione – spiega Impegno – dotando le case dell’edilizia residenziale di cappotto termico e anche, con il sisma bonus, consolidando le fondamenta per rendere gli edifici statici davvero. Questo si può fare anche con risorse private che vengono incentivate dallo Stato con lo sgravio fiscale che arriva fino all’85%. E’ un’opportunità enorme che il Sud deve saper utilizzare visto che l’emergenza abitativa è enorme”. Impegno ha sottolineato che la politica residenziale pubblica guarda oggi “non solo alle fasce deboli ma anche a chi ha un reddito medio ma non ce la fa. Penso a due insegnanti con due figli hanno difficoltà a spendere il 50-60% del proprio reddito per l’affitto. O a un padre separato, o alle giovani coppie”. Significativo e concreto l’intervento di Andrea Lanzetta, segretario generale regionale della Feneal, il sindacato dei lavoratori edili della Uil.

Tutti gli indici dicono che investire nel settore dell’edilizia al Sud porta redditività in tutto il Paese – ha affermato Lanzetta – Recuperare il gap negli investimenti statali, soprattutto al meridione, potrà rilanciare il settore. Solo un esempio: mediamente ci vogliono 11 anni per completare una grande opera, il 40% del tempo è impiegato per gli aspetti burocratici. Ridurre questi tempi aiuterà a recuperare i ritardi cronici che non possiamo più permetterci per rilanciare il settore delle costruzioni“. Sulla stessa lunghezza d’onda Federica Brancaccio presidente dell’Acen, Associazione costruttori edili Napoli) e Federcostruzioni . “L’approccio giusto è guardare l’edilizia residenziale come leva di sviluppo di un territorio, al di là dell’interesse della categoria che chiaramente esiste per il tema” – ha spiegato Brancaccio – Non abbiamo ancora avuto riunioni formali con l’agenzia Acer, avevamo cominciato un discorso con la Regione e ora prosegue con un tavolo congiunto anche con l’Acer. L’intero comparto dell’edilizia residenziale pubblica ha una valenza fondamentale ma si deve pensare all’edilizia pubblica in modo diverso da come la pensavamo ai tempi dell’Ina casa degli anni ’60 che è stato l’ultimo vero piano poi realizzato”.

Approvazione per la strategia regionale arriva dal Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari), come spiega il segretario regionale Antonio Giordano. “Ci siamo confrontati – spiega – per oltre un anno non senza scontri sul provvedimento per l’edilizia residenziale ma alla fine siamo arrivati a una sintesi seria. Si vedono le premesse per una riforma vera di gestione del patrimonio e le politiche abitative. Bisogna lavorare sull’assegnazione e l’anagrafe. Per questo è importante che ci sarà una banca dati vera per fare programmazione, e poi che vengano introdotti provvedimenti di semplificazione. Istituire una piattaforma unica regionale significa guadagnare anni di tempo e fare lotta preventiva alle occupazioni abusive: se hai le graduatorie pronte e assegni subito la casa eviti le occupazioni”.

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