Campania, maglia nera del mare illegale

 

Il dossier di Legambiente sullo stato delle coste campane colpite da  cemento, scarichi fognari, depuratori malfunzionanti,pesca illegale, navigazione fuorilegge

Le coste campane assediate, da tonnellate di rifiuti, dagli scarichi inquinanti delle tante località che ancora non hanno una depurazione efficiente, dal cemento illegale che non viene demolito. Ma anche dai pescatori di frodoche fanno razzie e dai diportisti che sfrecciano su barche, motoscafi e moto d’acqua senza alcun rispetto per il codice della navigazione. Legambiente presenta Mare Monstrum la fotografia dello stato del mare campano,un  un tassello importante per valutarne lo stato di salute, ossia quello degli illeciti sanzionati dalle forze dell’ordine. Nel 2017 la Campaniasi conferma maglia nera del mare illegale: le infrazioni contestate sono state 2.715, oltre 7 al giorno,con un incremento rispetto all’anno precedente dell’ 4,7%.Le persone denunciate e arrestate 2.843, e i sequestri 959, in crescita – significativa – del 14,3%.

La Campania- denuncia Legambiente– risulta anche la peggiore a livello nazionale per numero d’ infrazioni contestate dalle forze dell’ordine riguardantidepuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti: sono 1.347 reati, il 22,1% del totale con un incremento del 43% rispetto lo scorso annoe con un exploit per quanto riguarda le persone denunciate o arrestate ben 1419(+23,2%) e per numero sequestri 526(+16,8%).

L’edilizia senza regole è una piaga di cui il nostro Paese stenta a liberarsi e che fa orribile mostra di sé lungo i litorali più belli: la politica clientelare cerca ancora di sanare le case abusive, si demolisce poco o nulla e si condanna all’isolamento e alla sconfitta elettorale i pochi sindaci che lo fanno.

La Campania detiene anche il primato specifico del cemento illegale sulle coste, con il 21% dei reati accertati in Italia. Nel dettaglio sono 702 le infrazioni accertate, 878 le persone denunciate e arrestate e 243i sequestri effettuati.

Come in certa misura avveniva già in passato, oggi la prassi prevalente è quella di avviare i lavori con le “carte in regola”. In questo caso le opzioni sono due: avere ottenuto i permessi per costruire sulla base di false dichiarazioni, oppure scegliere di proseguire i lavori in difformità dai permessi, aumentando e spostando le cubature o modificando la natura degli immobili, sperando, naturalmente, di farla franca.

“Questo dossier- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania– ci restituisce uno spaccato di illegalità, purtroppo, ancora troppo rilevante, indice del fatto che contro i “nemici del mare” è necessario alzare il livello, non solo della repressione dei reati, ma anche della vigilanza preventiva. Davanti a questi numeri, le amministrazioni centrali e locali devono fare scelte chiare ed inequivocabili: pianificare ed ottimizzare il ciclo delle acque, abbandonare scellerate politiche di cementificazione, coniugare le politiche ambientali con quelle economiche. Oggi l’economia circolare, il turismo sostenibile, la promozione dei parchi e delle riserve marine- conclude il presidente regionale– rappresentano la new economy, il valore aggiunto per il futuro economico, culturale e sostenibile della nostra regione”.

Il dossier di Legambiente evidenzia anche altre forme di illegalità checolpiscono il mare campano: sul fronte della pesca di frodo, una pratica molto diffusa e che produce effetti nefasti, non solo sull’ecosistema e la biodiversità, ma anche sulla salute dei consumatori e sull’economia del Paese,la Campaniasi assesta a metà classifica 278infrazioni, con 248 persone denunciate e arrestate e 68 sequestri. Esiste infine un altro, non trascurabile, nemico del mare. Ci sono i diportisti incapaci e ci sono i pirati del mare, che viaggiano sui propri natanti sprezzanti delle regole e della vita delle persone che incrociano lungo la loro rotta.  Motoscafi e moto scootersono i principali imputati: solcano le onde introducendosi in aree off limits di delicati ecosistemi, come quelli delle aree marine protette, oppure navigano troppo vicino alla costa, mettendo in serio pericolo la vita di inconsapevoli bagnanti. A svettare in questa classifica c’è la Liguria, che con 403 infrazioni accertate, detiene il 13,8% del totale. Seconda a stretta misura è l’onnipresente Campania,con 388infrazioni accertate(+33%) e 298persone denunciate o arrestate e 122sequestri.

Prende il via l’estate di impegno di Legambiente con Vele spiegate,  Il progetto di campi di volontariato in barca vela nel Cilento con volontari provenienti da tutta Italia  impegnati per tutta l’estate in attività di pulizia di spiagge e fondali e ricerca scientificaE ancora la storica campagna di informazione e sensibilizzazioneRiciclaestate, per parlare di raccolta differenziata nelle località turistiche della regione e con il viaggio dellaGoletta Verde di Legambiente che giungerà in Campania 8 luglio con prima tappa aVico Equense e il 10 luglio a Marina di Camerota.

    Campania: mare illegale principali reati 

Reato

Infrazioni

Accertate

Persone denunciate

o arrestate

Sequestri

effettuati

% sul totale
Cemento sulla costa 702 878 243 21,2
Mare inquinato,depuratori, scarichi fognari 1347 1419 526 22,1
Pesca

di frodo

278 248 68 5,9
Codice navigazione e

nautica da diporto

388 298 122 13,3
Totale 2715 2843 959 15,9

Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2017)

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