A Napoli la Scuola Militare Europea, pacifisti mobilitati contro l’intesa Comune-Stato

Oggi assemblea pubblica per contrastare il progetto nella zona di Monte di Dio. Gli attivisti: “Lo condanniamo, è una grave perdita per una città finanziariamente in crisi, e fa passare il principio per cui la riqualificazione di un’area si realizza con la militarizzazione”. Palazzo San Giacomo: “L’accordo prevede più cultura, meno armi, contrariamente a quello che si vorrebbe insinuare”

C’è un progetto avanzato per insediare a Napoli la Scuola Militare Europea, nella zona di Monte di Dio, ma la galassia pacifista si mobilita contro l’intesa tra il Comune e lo Stato. Sulla vicenda, si tiene oggi un’assemblea pubblica, presso la Città del Sole (vico Maffei, 4), dalle 18L’iniziativa si rifà alla cessione al Ministero della Difesa da parte del Comune di Napoli, avviata da alcuni anni e conclusasi nel 2017, della storica caserma Nino Bixio in cambio di un vecchio edificio cadente ad uso residenziale. Una cessione avvenuta “per il rilancio della Scuola Nunziatella” e per il recupero culturale del quartiere, ma in realtà finalizzata, come pubblicamente dichiarato dal Ministro Pinotti nel 2017, all’insediamento nella città di Napoli di una Scuola Militare Europea, in linea con l’idea della costituzione di un esercito europeo.

Il Comitato Pace e Disarmo dichiara: “Non possiamo che condannare l’accordo del Comune di Napoli con il Ministero della Difesa poiché, oltre a rappresentare dal punto di vista economico una grave perdita per un Comune finanziariamente in crisi, lascia passare l’aberrante principio secondo il quale la riqualificazione di un quartiere debba realizzarsi attraverso la sua militarizzazione”. “Né ci pare comprensibile – aggiunge il comtato – come una città dichiarata ‘di Pace’ dallo stesso Comune e militarmente soffocata da insediamenti Nato ed Usa (Lago Patria, Capodichino, Porto civile con transito di natanti bellici nucleari) possa accettare questo oltraggio con il quale, dietro la foglia di fico del mantenimento della storica Nunziatella (che resta pur sempre una scuola militare), Napoli diventerebbe un polo di formazione militare europea “di eccellenza”.

Il Comitato condivide il contenuto dell’appello “No alla Scuola Militare Europea”. Tuttavia – in conformità con le sue finalità costitutive – intende dissociarsi “da possibili intenti strumentali ed elettoralistici di alcuni dei firmatari, ritenendo oltretutto sbagliata e fallimentare la commistione del movimento pacifista e antimilitarista con qualsiasi azione di contrapposizione elettorale”.

Gli attivisti, “preso atto del Comunicato Stampa del 22 gennaio 2019 della Giunta comunale di Napoli sul tema, che chiarisce l’intenzione dell’Amministrazione di preservare il ruolo di Napoli quale ‘Città di Pace'”, chiedono al sindaco e alla giunta, “anche alla luce dell’impossibilità del trasferimento del Reparto Mobile della caserma Bixio nella caserma Boscariello a causa della demolizione di quest’ultima”, di percorrere “tutte le strade legalmente praticabili affinché possa avvenire un annullamento della cessione della stessa caserma Nino Bixio, in modo da bloccare le possibili derive militaristiche di questa operazione”. In poche parole, si chiede “di passare dalle parole ai fatti, evitando la costituzione a Napoli della Scuola Militare Europea”.

 

LA POSIZIONE DEL COMUNE. In una nota, il Comune spiega che “in relazione all’Assemblea pubblica cittadina organizzata dalle attiviste e gli attivisti di Napoli città di pace, l’Amministrazione comunale tiene a precisare che Napoli riafferma con forza il proprio ruolo di città di pace, di solidarietà, cerniera dei popoli e degli Stati che si affacciano sul Mediterraneo, impegnata a costruire ponti, ad abbattere muri, ad accogliere, con le risorse ed i mezzi che ha a disposizione, ma soprattutto con la sua umanità, le persone che si trovano in difficoltà, ad integrare culture e aprire porti a chi è costretto a fuggire da situazioni di disagio e di persecuzione per cercare un futuro diverso e migliore”. “Non a caso – si legge -, la città di Napoli ha promosso con Delibera di Giunta comunale l’istituzione dei Corpi Civili di Pace e del porto cittadino quale “area denuclearizzata”.

 

Circa quanto si afferma nel documento di promozione dell’Assemblea pubblica, in riferimento alla permuta della caserma Nino Bixio, si precisa che il protocollo d’Intesa, sottoscritto nel 2015 tra Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Comune di Napoli e Agenzia del Demanio, è relativo a un progetto di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio pubblico, attraverso la permuta della Caserma Nino Bixio, in proprietà al Demanio, e utile al consolidamento della storica scuola Nunziatella, acquisendo al patrimonio l’immobile residenziale sito in Napoli alla via Egiziaca a Pizzofalcone 35. Un progetto, dunque, volto esclusivamente al consolidamento della Nunziatella, la cui fondazione risale al 1787. Il progetto, inoltre, prevede interventi di riqualificazione urbana, paesaggistica e funzionale di tutta l’area di Monte Echia, peraltro tutelata sotto il profilo paesaggistico, con realizzazione di funzioni aperte alla collettività (polo museale e di ricerca aperto al pubblico con funzioni a carattere culturale), nonché il trasferimento del Reparto Mobile della caserma Bixio nella caserma Boscariello a Miano. Più cultura, meno armi, contrariamente a quello che qualcuno vorrebbe insinuare”. Palazzo San Giacomo afferma che “il protocollo prevede l’immissione in possesso, per il Comune, di un edificio del XVII secolo, oggi ad uso residenziale (costituito da 80 unità immobiliari), facente parte dell’ex complesso conventuale dell’annessa Chiesa di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone, al fine della messa a reddito e valorizzazione del patrimonio con evidenti positive ricadute socio-economiche”.

 

E inoltre “attraverso l’applicazione di quanto definito dalla Delibera di Giunta comunale n. 20 del 2016, con la quale si riconosce alla città di Napoli il ruolo di “città di pace”, il Comune – aggiunge la nota – è in procinto di istituire una Commissione che abbia, tra gli altri, lo scopo di tutelare e salvaguardare i principi di giustizia sociale, cooperazione internazionale, solidarietà intergenerazionale e difesa dei diritti essenziali delle persone. La Commissione avrà anche il compito di monitorare che le attività svolte all’interno dei complessi immobiliari ad uso non civile abbiano l’obiettivo di promuovere la diffusione di azioni per la difesa civile e per la soluzione diplomatica dei conflitti.
Napoli, città aperta all’accoglienza e alla difesa dei diritti, con il suo impegno e le sue azioni riafferma con forza il proprio ruolo di Città di Pace”.

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