Venezuela, Guaidò e l’estrema destra vogliono l’intervento armato Stati Uniti

Il presidente Madurò rilancia l’appello a Papa Francesco per una mediazione e difende dignità e indipendente del Paese: “Sbloccate i nostri soldi sequestrati dalla persecuzione finanziaria”

L’esponente dell’estrema destra e cosiddetto autoproclamato presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidò, non ha escluso la possibilità di autorizzare un intervento militare statunitense nel Paese per estromettere dal potere Nicolas Maduro e alleviare la crisi umanitaria. Una dichiarazione irresponsabile che potrebbe alimentare una grave tensione, una vera e propria guerra civile. “Il 12 febbraio, tutto il Venezuela torna in piazza per chiedere la fine dell’usurpazione e l’ingresso degli aiuti umanitari”- ha dichiarato Guaidò, davanti agli studenti dell’Universidad Central de Venezuela, a Caracas. Immediata la replica del legittimo presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. “Il Venezuela non permetterà lo show dei falsi aiuti umanitari, perché non siamo per niente mendicanti – ha detto Maduro durante una conferenza stampa. “In Venezuela non esiste nessuna crisi umanitaria” che è stata creata ad arte” dagli Stati Uniti per giustificare “l’intervento – ha sottolineato Maduro –  Se vogliono aiutare il Venezuela, liberino i soldi che hanno bloccato”, ha detto Maduro riferendosi ai “10 miliardi di dollari” congelati dalla “persecuzione finanziaria” attuata nei confronti del governo chavista. Con questi soldi, ha concluso Maduro, il governo potrà garantire “tutto quello di cui ha bisogno il popolo venezuelano”. Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha ribadito di aspettare “con pazienza” la risposta del Papa alla sua proposta di mediazione ed è fiducioso che questa sarà “molto favorevole”. “Il Papa deve governare la chiesa nel modo, sono sicuro che vuole aiutare il Venezuela, ha detto il presidente venezuelano nella conferenza stampa oggi a Caracas. Nicolas Maduro rifiuta la “posizione ideologizzata” dell’Unione Europea, ma si mostra disposto ad accogliere la missione tecnica, proposta dal Gruppo di Contatto. “Non siamo d’accordo con il contenuto di questo documento – ha detto in una conferenza stampa oggi nel Palazzo di Miraflores riferendosi al comunicato finale della riunione che si è svolta ieri a Montevideo – rifiutiamo l’essere di parte e ideologizzato del Gruppo di Contatto”.

Nel documento del gruppo creato per iniziativa della Ue si parla dell’invio di una missione tecnica per “i contatti necessari con gli attori venezuelani rilevanti” al fine di creare “le garanzie necessarie per un processo elettorale credibile” e “permettere l’arrivo urgente di assistenza” umanitaria. A questo proposito Maduro si dice “pronto e disposto ad accogliere qualsiasi inviato del gruppo di Contatto per stabilire un contatto visivo, contato fisico, contatto mentale”. Il presidente venezuelano infatti ha accusato la Ue di “non ascoltare la verità del Venezuela, di essere sorda di fronte alla verità della rivoluzione – Solo chiediamo un’opportunità per la pace, per il dialogo, che ci ascoltino”. Un presidente a tutto campo. “Voi siete sordi e non ascoltate la verità del Venezuela“. Nicolas Maduro si esprime così rispondendo alle domande sulla posizione dell’Unione Europea in relazione alla crisi del Venezuela. “L’Unione Europea e Federica Mogherini“, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, “sono condannati al fallimento se continuano ad ascoltare l’estrema destra venezuelana”, dice Maduro. “Vogliamo un’opportunità per la pace, come cantava John Lennon… Ascoltino la verità del Venezuela, aggiunge.

Il Tribunale Supremo di Giustizia del Venezuela ha dichiarato “nulle” le nomine di “rappresentanti diplomatici” dell’autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidò. E il presidente della Corte Costituazionale, Juan Jos Mendoza, ha detto che chi ha accettato queste cariche è perseguibile per tradimento. Mendoza ha poi ribadito che è da considerarsi illegale l’autoproclamazione del presidente dell’Assemblea Nazionale come presidente ad interim, avvenuta il 23 gennaio scorso, dal momento che non si era creato nessun vuoto di potere alla presidenza della Repubblica. L’Assemblea Nazionale nelle ultime settimane ha nominato ‘rappresentanti diplomatici’ in 13 Paesi, a partire dagli Stati Uniti.
E secondo fonti dell’opposizione si prepara a nominare la prossima settimana il deputato Antonio Ecarri Bolivar rappresentante in Spagna.

Intanto migliaia di persone continuano a firmare la petizione per la pace e contro il golpe Usa. Guarda il video: fila chilometrica a Plaza Bolivar, Caracas per firmare. Immagini rigorosamente censurate su tutti i giornali italiani

Altre centinaia di persone, invece, hanno manifestato davanti alla Banca d’Inghilterra che ha trattenuto tutto l’oro del Venezuela(guarda il video)

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