Taranto, Usb: “La multinazionale Arcelormittal vada via, è inaffidabile. Ilva deve ritornare allo Stato”

Gli impianti sono obsoleti e insicuri,

La decisione della magistratura tarantina che conduce, giustamente, allo spegnimento dell’Afo2 ha immediatamente visto la reazione scomposta e arrogante della multinazionale indiana: trasformazione della cassa ordinaria in speciale e incremento del numero dei lavoratori coinvolti sino a 3500. Ciò significa, nei fatti, il licenziamento”. Lo affermano in una nota il segretario nazionale dell’Usb Sergio Bellavita e il coordinatore provinciale di Taranto Francesco Rizzo. L’azienda, aggiungono, “non ha atteso neanche il tavolo ministeriale di domani 12 dicembre. Non è chiaro se la scelta serve a drammatizzare ulteriormente per fare pressioni sul tribunale del riesame al fine di evitare lo spegnimento dell’Afo2. Quello che è certo è che questa impresa se ne deve andare. Gli impianti sono obsoleti, insicuri e pensare di ottenere una legislazione speciale per mantenerli in produzione è criminale. Il governo cincischia, incapace di assumere quel ruolo che pure gli compete”. Domani, al Ministero dello Sviluppo economico, l’Usb chiederà “nuovamente – concludono Bellavita e Rizzo – di intraprendere un’altra strada. Chiudere le fonti inquinanti e costruire un accordo di programma. La soluzione che proponiamo, l’unica percorribile, passa per il ritorno in mano pubblica dell’ex Ilva, per queste ragioni il governo deve subito dichiarare inadempiente Arcelormittal e perseguirla legalmente per danni”.

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