Salario minimo, positivo confronto tra le organizzazioni sindacali e il governo

Strumento che dà forza alla contrattazione sindacale

E’ proseguito oggi con un nuovo incontro al Ministero del Lavoro il confronto tra Governo e sindacati sul salario minimo. Il tavolo, presieduto dal sottosegretario Claudio Cominardi, si e’ soffermato sul punto della non alternativita’ tra salario e contratto nazionale. “Il confronto prosegue in modo costruttivo. I sindacati hanno espresso apprezzamento sugli emendamenti nati a seguito dell’incontro di maggio e gia’ depositati in Commissione Lavoro. Siamo concordi sulla necessita’ di sostenere la contrattazione collettiva nazionale e di garantire una copertura contrattuale al 100% contro dumping salariale e contrattazione pirata. Ho ribadito che proprio il salario minimo e’ uno strumento che da’ forza alla contrattazione sindacale”, ha affermato  Cominardi. Giudizio positivo dei sindacati. La Cgil ha definito “utile” l’incontro tecnico e ha ribadito la necessità di andare avanti sulla misurazione della rappresentanza. “Riteniamo un passo avanti importante – dice la segretaria confederale Tania Scacchettil’intenzione di voler dare attuazione all’art. 36 della Costituzione, dando efficacia generale ai trattamenti economici complessivi previsti dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni più rappresentative, evitando così una logica di alternatività tra contratto e salario minimo legale. Abbiamo ribadito le nostre perplessità rispetto alla volontà di voler identificare comunque una cifra unica di riferimento, come trattamento minimo economico, cui si dovrebbero adeguare tutti i contratti collettivi nazionali”. “Resta essenziale, per il giudizio che esprimeremo sul testo – prosegue – dare sostegno e rafforzare la contrattazione collettiva esercitata dalle organizzazioni più rappresentative, con norme che avanzino sulla misurazione della rappresentanza e della rappresentatività per contrastare il fenomeno del dumping e dei contratti pirata. Giudichiamo importante, nel testo presentato, il riferimento, ai fini della misurazione comparativa della rappresentatività in caso di pluralità di contratti applicabili, ai criteri definiti nel TU sulla rappresentanza definito nel 2014 con Confindustria, oltre che il richiamo alla necessità di misurare anche le associazioni datoriali. Abbiamo infine ribadito – conclude – che coerenza vorrebbe che il Ministero sbloccasse la convenzione con l’Inps, necessaria per dare attuazione concreta alla certificazione della rappresentatività sindacale nelle aziende aderenti a Confindustria“.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Cisl. “Abbiamo apprezzato oggi, nel corso dell’incontro convocato presso il Ministero del Lavoro con il sindacato sul tema del salario minimo, sia la volonta’ di confronto concreto con le organizzazioni sindacali, sia la condivisione circa la nostra proposta di non istituire un salario minimo alternativo ai contratti nazionali che rimangono lo strumento di tutela piu’ forte per i lavoratori”. Lo dichiara Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl. “Abbiamo tuttavia chiesto garanzie e conto al Ministero circa l’iter parlamentare che deve contribuire a dare ulteriori risposte alle questioni da noi poste per poter sciogliere i nodi essenziali ancora presenti sul tavolo, decisivi per non formulare una norma solo di facciata. Per il sindacato confederale– continua- resta centrale un provvedimento che individui in ogni settore i contratti leader stipulati dalle parti rappresentative da prendere a riferimento e che contrasti il sempre piu’ diffuso dumping contrattuale. Abbiamo ulteriormente chiesto cautela nella fissazione di una cifra per la soglia di salario minimo operando invece nel dare valore legale ai minimi retributivi dei contratti sottoscritti dalla organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative unico modo per contrastare i contratti pirata ed alzare le retribuzioni. E’ necessario ed urgente che le retribuzioni dei contratti vengano garantite anche ai collaboratori eterorganizzati che da tempo attendono tutele”. Infine– conclude Sbarra- e’ per noi dirimente che il Ministero sblocchi rapidamente la convenzione con Inps per misurare la rappresentativita’ dei sindacati nel mondo manifatturiero con Confindustria”.

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