Pomigliano D’Arco, gli operai Fca in lotta contro miseria e turni massacranti

La Fim Cisl prende le distanze dall’iniziativa 

Sciopero ad oltranza degli operai della FCA di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. Lo sciopero promosso dai lavoratori del reparto stampaggio si è esteso in tutti i reparti della fabbrica produttrice di auto.  “Le condizioni di sfruttamento e di miseria che vivono gli operai di Pomigliano sono presenti in tutte le fabbriche FCA. Gli operai dello stampaggio, bloccando il reparto con un’adesione totale allo sciopero, stanno dimostrando che la misura è colma, che l’unica risposta alle condizioni di supersfruttamento che impone FCA non è il tavolo negoziale ma la lotta, che la vera urgenza non è fare previsioni sui futuri piani industriali ma ribellarsi alle strategie aziendali che con ogni piano industriale sfruttano gli operai come limoni, aumentando ritmi e orari di lavoro, riducendo il salario” – spiega in una nota il Collettivo 48ohm – FCA non verrà facilmente incontro alle richieste di aumento salariale, i sindacati proveranno in tutti i modi a far scemare la protesta e a contenere gli scioperi. Ciò che sta accadendo dimostra che la fabbrica è pronta alla mobilitazione, gli operai non sono più fermi come in questi anni si è detto per evitare di chiamarli alla mobilitazione, e sono determinati a portare avanti la lotta – continua Collettivo 48ohm –   I sindacati non hanno scuse, ma gli operai dovranno guardarsi da loro. Se continuano con gli scioperi, nessuno saprà più come gestire questa situazione. Le conquiste salariali, sui ritmi e i tempi di lavoro possono ottenersi soltanto se la fabbrica diventa ingestibile sia per i sindacati che per l’azienda: adesso non bisogna fermarsi, sciopero ad oltranza“.

E sulla vertenza si spaccano le organizzazioni sindacali.  “E` singolare che a fronte di un`adesione del 100% allo sciopero dei lavoratori del reparto di stampaggio dello stabilimento Fca di Pomigliano, il coordinatore nazionale della Fim Cisl piuttosto che interloquire con quei lavoratori, compresi i suoi iscritti, sferri un duro attacco alla Fiom accusandola di populismo, di interesse politico e addirittura di voler mettere in discussione gli investimenti”. Lo dichiara in una nota Rosario Rappa, segretario generale della Fiom di Napoli. “I lavoratori di Pomigliano hanno deciso di scioperare – prosegue – perché l`azienda in applicazione del CCSL è passata a 18 turni, senza un confronto, e nonostante l`utilizzo della cassa integrazione nello stabilimento. Questo comporterà che i lavoratori per alcuni giorni al mese sono in cassa, pur dovendo lavorare alcuni sabati e alcune domeniche al mese. La Fiom continua ad essere disponibile e sollecita la direzione aziendale ad aprire un tavolo di confronto per trovare le soluzioni condivise per far fronte ai picchi produttivi”. “Quindi – secondo Rappa – i lavoratori stanno scioperando non contro il lavoro ma per lavorare visto che è dal 2010 che i sindacati firmatari spiegano che il sacrificio del contratto sarebbe stato ripagato da produzioni e assunzioni. Siamo nel 2019 e a settembre bisognerà trovare nuove soluzioni perché i lavori per il lancio del nuovo modello Alfa non sono ancora partiti. Non è certo colpa dei lavoratori il ritardo sulla produzione di auto elettriche e ibride”. Ogni organizzazione sindacale – aggiunge – dovrebbe rispettare sempre la decisione dei lavoratori, quando questi decidono di esercitare il diritto costituzionale allo sciopero, mettendo in discussione una parte consistente di un salario già falcidiato dalla cassa integrazione. La pratica dell`ascolto, della partecipazione e della scelta democratica di proclamare lo sciopero Fim, Fiom e Uilm la utilizzano in tutte le aziende, e questo consente un agire unitario tra i metalmeccanici. L`unica eccezione è Fca! E` paradossale che altri sindacati assumano posizioni e valutazioni sullo sciopero, sugli effetti e sulle conseguenze che normalmente sono prerogative delle direzioni aziendali”.  La Fiom non è contro il Sud ma non vuole lavoratori e cittadini sudditi. Siamo meridionali non sudditi. Oggi Fca dovrebbe sedere ad un tavolo nazionale per trovare soluzioni di rilancio produttivo e occupazionale, visto che sono in cassa integrazione tutti gli stabilimenti da Torino a Pomigliano” conclude l’esponente della Fiom. Sulla lotta operaia in atto è intervenuto anche il segretario della Camera del Lavoro di Napoli, Walter Schiavella, La situazione che si è determinata in queste ore alla FCA di Pomigliano è il segno che le condizioni di lavoro degli operai non possono essere sempre ostaggio della produzione“. dichiara  Schiavella. “In assenza di confronto, in assenza di certezze vere sul futuro dello stabilimento, in presenza di un ricorso ancora massiccio alla cassa integrazione – afferma Schiavella – ci si stupisce che la richiesta di aumento dei turni provochi risposte da parte dei lavoratori?” In ogni caso – conclude Schiavella – sarebbe utile evitare polemiche sterili che continuano ad essere alimentate più dal passato che dalla oggettiva necessità di rispondere alle difficoltà del presente e alle sfide del futuro”.

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