Poggiomarino, Napoli: Operaio edile cade da una tettoia, è grave

La prevenzione e la sicurezza sui posti di lavoro vengono considerati costi insopportabili da una imprenditoria senza scrupoli del nostro Paese

Versa in condizioni gravissime un operaio edile caduto oggi pomeriggio, mentre era al lavoro, da un’altezza di circa tre metri. E’ accaduto Poggiomarino, in provincia di Napoli.  L’uomo, di 50 anni, era su una tettoia di una villa di 3 piani in fase di costruzione.  Il ferito è stato trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli: la prognosi è riservata per la gravità del trauma cranico riportato. Sul posto i carabinieri della stazione di Poggiomarino che hanno effettuato il sopralluogo insieme a colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche del del Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata ed a personale dell’Asl Napoli 3. L’area è stata posta sotto sequestro.

La sicurezza e la prevenzione sui posti di lavoro vengono considerati dei costi insopportabili da certi imprenditori senza scrupoli del nostro Paese. Drammatici i dati forniti recentemente dall’Inail. Nei primi 11 mesi del 2018 i casi di infortunio denunciati sono stati 592.571, in aumento dello 0,5% rispetto all’analogo periodo del 2017. I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 501.274 a 502.093 (+0,2%), sia di quelli in itinere, avvenuti cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 2,6%, da 88.209 a 90.478. Nel periodo gennaio-novembre 2018 il numero degli infortuni è aumentato dello 0,7% nella gestione Industria e servizi (dai 462.304 del 2017 ai 465.653 casi del 2018) e dello 0,3% nel Conto Stato (da 95.712 a 95.981). In Agricoltura si registra invece un calo dell’1,7% (da 31.467 a 30.937). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+0,8%), nel Nord-Est (+1,7%) e al Sud (+0,5%) e un calo al Centro (-1,1%) e nelle Isole (-1,8%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano la Provincia autonoma di Bolzano (+5,3%), il Friuli Venezia Giulia (+4,3%) e il Molise (+3,2%), mentre i decrementi maggiori sono quelli rilevati nella Provincia autonoma di Trento (-7,6%), in Valle d’Aosta (-4,6%) e in Abruzzo (-3,7%). L’aumento delle denunce rilevato nel confronto tra i primi 11 mesi del 2017 e del 2018 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un +1,0% (da 378.173 a 381.850) rispetto al -0,3% di quella femminile (da 211.310 a 210.721). L’incremento ha interessato soprattutto i lavoratori extracomunitari (+8,9%) e, in misura minore, quelli comunitari (+0,6%), mentre le denunce di infortunio dei lavoratori italiani, che rappresentano circa l’84% del totale, sono in calo dello 0,6. Dall’analisi per classi di età emergono incrementi per la fascia fino a 29 anni (+4,2%) e tra i 55 e i 69 anni (+3,1%). In flessione, invece, le denunce per le fasce 30-44 anni (-3,0%) e 45-54 anni (-1,0%).

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