Napoli, la strage di 30 anni fa dimenticata dalle istituzioni

 

L’attentato provocò 5 morti e 20 feriti

Trent’anni fa, il 14 aprile del 1988 Napoli fu colpita da un grave attacco terroristico. Poco dopo le 20, In calata San Marco, a pochi passi da Piazza Municipio e dalla Questura, esplose una Ford Escort riempita con 30 chili di esplosivo  provocando la morte di cinque persone e 20 feriti. Un boato talmente forte da essere sentito  nell’intera città.  L’obiettivo di quella forte esplosione fu il circolo americano USO (United States Organization). Il circolo dove Renzo Arbore  iniziò ad esibirsi come clarinettista jazz. Morirono degli innocenti: Assunta Capuano (32 anni), Guido Scocozza (25 anni), Maurizio Perrone (21 anni), Antonio Ghezzi (62 anni), Angela Santos (26 anni). Capuano, Scocozza e Perrone passavano li davanti per caso; Ghezzi era un venditore ambulante che ogni giorno sostava dinanzi il circolo ed era molto conosciuto dalla gente del quartiere oltre che dagli americani che frequentavano il circolo (e lo chiamavano con affetto Popey); Santos era una sottoufficiale portoricana con passaporto americano. Tanti i feriti colpiti dai detriti dell’esplosione e sbalzati in aria dalla detonazione. Escoriazioni, rotture di arti e ustioni. L’attentato fu eseguito e rivendicato da un gruppo terroristico giapponese. Sono passati trent’anni anni e nessuna istituzione cittadina ha promosso iniziative per ricordare quella giornata.  Il 14 aprile 2018  non ci saranno parate o minuti di silenzio, apposizioni di una targa o la dedica di un pezzo di strada in favore di  cinque persone, di cui quattro napoletani, che persero la vita mentre camminavano per le strade della loro città.

                                                                                                                                     Ciro Crescentini

 

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