Le leggi ingiuste, patologia della democrazia

Riprendiamo la pubblicazione di “Briciole di Costituzione”, le riflessioni del magistrato ed ex senatore Michele Del Gaudio, appassionato divulgatore dei principi e dei valori costituzionali

La democrazia
Art. 1, L’Italia è una Repubblica democratica…
Per parecchi secoli gli stati erano retti da re, imperatori, dittatori che decidevano tutto, erano esenti dalle leggi da loro stessi emanate. Anche oggi ci sono despoti assoluti, ma in moltissimi paesi vige la democrazia, un sistema politico in cui i poteri sono diffusi fra più organi e persone. In particolare sono separati: il potere legislativo, affidato al parlamento, che approva le leggi; quello esecutivo, attribuito al governo, che svolge le attività pubbliche; quello giudiziario, assegnato alla magistratura, che applica le leggi, senza distinzioni o eccezioni per nessuno. Inoltre sono estesi gli spazi di libertà di cittadine e cittadini, con l’unico limite di non violare quelli delle altre e degli altri; e ci sono procedure che consentono loro di partecipare alle deliberazioni politiche.
Il termine viene dal greco antico e significa governo del popolo, da kratéo, governare, avere il potere, e démos, popolo. Proprio in Grecia e a Roma se ne ebbero le prime espressioni, continuate nei comuni italiani del Medioevo, in Inghilterra nel Seicento, in America e Francia nel Settecento. Determinante è stata l’evoluzione del concetto proprio in quell’epoca grazie a pensatori come Montesquieu e Rousseau.
È vero, la nostra democrazia non è irreprensibile, anzi evidenzia ferite che vanno curate. In particolare vanno “guarite” le leggi che tutelano le ingiustizie. Sono sicuro che voi, ragazze e ragazzi, sarete ottimi medici e la perfezionerete, ne inventerete nuove forme fino ad eliminare ogni iniquità.

Michele Del Gaudio

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest