Inceneritori in Campania, Di Maio asfalta Salvini: “Non c’entrano una beneamata ceppa”

Durissima replica del vicepremier pentastellato all’omologo leghista: “Quando si viene qui si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Tra l’altro i bruciatori non sono nel contratto di governo”

Sugli inceneritori in Campania si spacca il governo, subito dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica nella prefettura di Napoli, a cui presenziava Matteo Salvini. Al ministro degli Interni arriva una dura replica dall’altro vicepremier Luigi Di Maio. Una risposta concepita mentre la base grillina è in subbuglio per le parole  di Salvini (“In questa regione serve un termovalorizzatore per ogni provincia”). “Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi – scrive sui social il capo politico dei 5 stelle – si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici”. Nella premessa, Di Maio ricorda – tra le righe – come la narrazione pentastellata si alimenti anche sul traffico di veleni, proveniente anzitutto dal nord. Un dettaglio da non dimenticare, nella regione dove il M5s il 4 marzo era la prima scelta per un elettore su due. “Quindi – afferma Di Maio – gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo”. Stop. Il Di Maio felpato, l’ala pragmatica dei 5 stelle, cambia registro. E ora rispolvera toni da Vaffa Day, di fronte al tabù inceneritori. “Lotta alla contraffazione, contrasto alle organizzazioni criminali – ricorda il vicempremier grillino-, video-sorveglianza del territorio, bonifiche ed economia circolare. Tutte cose che sono nel contratto e che stiamo affrontando con il Ministero dell’Ambiente di questo Governo”. E in un post successivo, rincara la dose. “La camorra ha investito sul business degli inceneritori – scrive Di Maio-. Questo è il passato che non vogliamo più. Il futuro che vogliamo in tutta Europa è senza inceneritori e senza camorra”. Nell’ultimo post, Di Maio linka gli articoli di due siti locali, riportanti i verbali di alcuni pentiti sul business inceneritori dei clan.

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