Il Foglio attacca docenti e studenti meridionali: “Terroni somari promossi con lode”

Il quotidiano, destinatario di oltre 400mila euro di fondi pubblici, si scaglia contro la protesta degli insegnanti e utilizza la presunta contraddizione tra i dati Ocse sulla preparazione dei ragazzi del sud e le alte valutazioni alla maturità

Al Foglio scappa di mano la campagna contro i docenti meridionali in protesta per i trasferimenti al nord. E in un eccesso di zelo, come un colpo di solleone inaspettato, a Ferragosto il quotidiano apre sui “Terroni somari ma promossi con la lode”. Il giornale fondato da Giuliano Ferrara, diretto da Claudio Cerasa, si scaglia contro i voti degli studenti del sud: sono più alti di quelli dei coetanei settentrionali, in barba all’Ocse. Secondo l’indagine dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il livello di preparazione degli scolari meridionali – dieci anni fa – era più basso rispetto a quello dei colleghi del nord. Un’incongruenza con il primato agli ultimi esami di maturità, in cui nel Mezzogiorno “sono cresciute in modo vertiginoso le lodi”. Morale: gli studenti, gratificati dell’appellativo di “terroni”, sono “somari” ma premiati dai voti alti dei loro docenti. Sottinteso: come osate protestare per le “deportazioni coatte”, voi insegnanti che stravolgete le valutazioni di alunni asini? Il salto logico è ardito. In realtà non si capisce il legame fra i due temi. E non si comprende nemmeno perché Il Foglio attinga alla peggiore retorica anti meridionale, per screditare la protesta dei docenti. Ma soprattutto ci domandiamo come mai, anche nel 2014, siano stati destinati 401mila euro di contributo pubblico (50 milioni dal ’97, secondo Il Fatto) ad un giornale che fa titoli del genere.

Gianmaria Roberti

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