Francia, il sindacato c’è

Continuano le lotte dei lavoratori di tutti i settori contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Macron. Oggi momenti di tensione a Nantes. Altri blocchi a Marsiglia

 C’è il sindacato in Francia. C’è il sindacato confederale che utilizza un linguaggio semplice che unisce disoccupati, lavoratori, studenti per la difesa dei diritti collettivi. Un sindacato indipendente che non propone “patti consociativi” con le imprese e il governo ma organizza le lotte per cambiare le condizioni di vita e lavorative delle persone. E gli obiettivi si raggiungono perchè la lotta dei lavoratori paga. Momenti di tensione a Nantes nel quadro delle manifestazioni organizzate oggi in diverse città di Francia contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. A Nantes, la polizia ha usato gas lacrimogeni per bloccare un gruppo di manifestanti che voleva “invadere” la tangenziale, al livello del rond point (rotatoria) d’Armor. Dopo gli episodi di tensione con le forze dell’ordine, la grande maggioranza del corteo pacifico guidato da un camioncino del sindacato CGT si è poi rimesso in cammino lungo la tangenziale.

lotta dei lavoratori francesi

A Marsiglia bloccati gli accessi alla zona portuale. “Abbiamo lasciato uscire i passeggeri di un traghetto, questa mattina, altrimenti non c’è nessuna attività, nessuno entra né esce, il blocco continuerà tutto il giorno”, avverte Pascal Galéoté, segretario generale CGT nel porto di Marsiglia. Simile situazione anche a Le Havre. “Siamo tra le 5 mila e le 6 mila persone sugli otto principali punti di blocco. Non c’è piu’ nessuna attività portuale. Tutta la zona industriale è chiusa. Ora, dobbiamo reggere tutta la giornata”, dice Sandrine Gérard, segretaria dell’Unione locale CGT di Le Havre.

lotta dei lavoratori francesi

Blocchi dei portuali anche a Rouen e La Rochelle. Mobilitati i lavoratori di tutto il comparto trasporti. Il segretario generale del sindacato ferrovieri della CGT ha messo in guardia il governo francese con un monito: nessuna tregua per Natale, “salvo se il governo torna alla ragione” sul progetto di riforma delle pensioni. Laurent Brun ha parlato a France Info. “Lo sciopero continua, noi siamo spiacenti di constatare cheil governo tira dritto e dunque durerà a lungo”, ha detto Brun, all’indomani della presentazione del progetto di riforma da parte del primo ministro Edouard Philippe. “Non ci sarà tregua per Natale – ha proseguito – a meno che il governo non torni alla ragione prima”.

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