Cgil, i pensionati non vogliono Landini leader

Spaccatura evidente nella principale organizzazione sindacale italiana, Lo Spi chiede un “segretario condiviso”

Una “soluzione unitaria e condivisa” per il prossimo segretario della Cgil”. La chiede il segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti, aprendo il congresso dei pensionati a Torino. “Penso sia necessario lavorare sino all’ultimo minuto per ricercare una soluzione unitaria. È il compito primario di un gruppo dirigente e di chi lo ha guidato sino adesso”, dice nella relazione al Lingotto, parlando del confronto interno per la guida di Corso d’Italia. “In troppi, anche al nostro interno, sembrano affascinati dal leader carismatico a cui si consegna la facolta’ di fare e disfare secondo il suo arbitrio. Penso– aggiunge- che la Cgil debba attenersi alle sue regole, senza fughe in avanti. Sostenere che il candidato della segretaria uscente- osserva parlando di Maurizio Landinisia in sintonia con il popolo e che il resto del gruppo dirigente che non sostiene quella tesi sia invece la burocrazia e in quanto tale screditata sarebbe il principio dello snaturamento della democrazia interna. Se cosi’ fosse– avverte- ci incammineremmo su una china simile a quella del populismo e sarebbe foriera di una grave crisi”. Per Pedretti “bisogna favorire una soluzione condivisa e unitaria, ma se cosi’ non fosse, di fronte a piu’ candidature, la presidenza avra’ il compito di ascoltare i componenti dell’assemblea generale eletta dal congresso e il candidato con piu’ consenso sara’ il segretario di tutti”. Il dirigente sindacale si rivolge infine a Susanna Camusso che lo ascolta in sala: “Chiedo a tutto il gruppo dirigente di fare uno sforzo unitario per arrivare ad una soluzione condivisa non solo sul segretario ma anche sulla squadra che dovra’ governare la Cgil. Lo chiedo in primo luogo al segretario generale uscente: faccia un’azione di ricomposizione unitaria prima che ci lasci”, dice tra gli applausi della platea. “Non possiamo dividerci plasticamente di fronte al paese, sarebbe un segnale negativo per tutti”, conclude.

Anche Vincenzo Colla propone una soluzione condivisa. “Se abbracciamo la democrazia ci sono tutte le condizioni per riuscirci”. Cosi’ il segretario confederale della CGIL Vincenzo Colla risponde a chi gli chiede se e’ ancora possibile arrivare ad una soluzione unitaria e condivisa per la guida di corso d’Italia. A margine dei lavori del congresso dei pensionati, Colla commenta l’intervento del segretario Ivan Pedretti: “una relazione molto importante che fa riflettere tutta la CGIL e il paese”. In particolare il candidato segretario dice di apprezzare “il riferimento all’unita’ sindacale, la necessita’ di un recupero della cultura progressista e il tema della democrazia nel paese”. A chi gli chiede se condivide anche il passaggio in cui il leader dei pensionati dice che la quota di solidarieta’ (i delegati che lo Spi a Torino eleggera’ in vista del congresso confederale di Bari) non deve influire sulla scelta del nuovo segretario risponde: “condivido anche questo”.

Stando ad alcune indiscrezioni, la proposta dell’area conservatrice e renziana della Cgil punterebbe al ritiro delle candidature di Vincenzo Colla e Maurizio Landini e all’individuazione di un “terzo nome”, che potrebbe essere quello di  Franco Martini, attuale segretario confederale uscente, vicino alla parlamentare del Pd, la renziana Carla Cantone. Martini,  fresco pensionato, dovrebbe, però,  beneficiare di una deroga regolamentare per accettare un eventuale incarico per la principale poltrona dell’organizzazione. I soliti bene informati, però, sostengono che Martini avrebbe già accettato un incarico-consulenza nel settore della formazione sindacale

La replica di Susanna Camusso – “Una soluzione condivisa è sempre stata il nostro obiettivo, ne abbiamo discusso anche ieri nella segreteria, mi pare ci sia poca disponibilità che è poi quella necessaria a non autoproporsi”. Così la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso commenta le affermazioni del segretario dello Spi, Ivan Pedretti, che nella relazione al XX congresso della categoria in corso a Torino ha invitato ad una scelta condivisa per l’elezione del nuovo leader della Confederazione. “Credo una soluzione condivisa venga dal fatto che si usi un po’ più spesso il noi e un po’ meno il mio”, ha aggiunto Camusso. Quanto all’appello del leader dei pensionati della Cgil che la quota di solidarietà non sia determinante per la scelta del nuovo segretario, la leader uscente ha sottolineato “mi pare un’ affermazione che tira dentro una questione regolamentare a una vicenda politica che non c’entra. La quota di solidarietà, com’è noto, è stata distribuita all’insieme dei congressi che hanno deciso tutti unanimemente nelle loro commissioni elettorali”.  “Mi sembra, quindi, più un richiamo allo spirito di corpo che un tema significativo anche perché da questo punto di vista le nostre regole sono inequivoche e sono state rispettate”, ha osservato ancora Camusso che a chi le domandava se non ci sia il rischio che il segretario venga eletto con un risultato risicato ha replicato: “non penso ci sia questo problema”.

Lo scontro sulla platea dei delegati – Pedretti ha evidenziato che quella dei pensionati “non è una struttura di servizio ma un soggetto politico che nella propria autonomia contribuisce a rappresentare al meglio la nostra confederazione”.  “La solidarietà per la composizione dei delegati alla platea congressuale, che lo Spi offre alle strutture così come convenuto nell’accordo con la Cgil, è una scelta politica, non un dovere statutario e pertanto va rispettata nei criteri che abbiamo insieme definitivo e dovrà rispettare anche gli equilibri politici della categoria”. Invece, sono un sistema di regole, parte integrante del regolamento approvato dallo stesso Pedretti.  Al congresso di Torino la categoria dei pensionati sceglierà venerdì 212 delegati da mandare al congresso di Bari. Le regole dell’organizzazione stabiliscono che  circa la metà, 104, vengono lasciati dallo Spi a territori e categorie poco rappresentati al congresso nazionale. “In ogni caso, secondo Camusso, nella distribuzione dei delegati dati in solidarietà alle categorie, “le nostre regole sono inequivoche e vanno rispettate”

Contraddizioni politiche, assurde posizioni, considerato che Pedretti e altri responsabili di categoria sostenitori di Colla hanno  votato con Landini e Camuzzo lo stesso documento congressuale di maggioranza. Un comportamento strano, anomalo. Un gravissimo precedente.

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