Bombardata la Siria, raid Usa-Gb-Francia. Scontro all’Onu

L’attacco stanotte a una settimana dall’utilizzo dei gas chimici da parte del regime di Bashar al-Assad. La Russia: “Così facendo hanno distrutto il sistema delle relazioni internazionali e rischiano di destabilizzare tutta l’area”. Gli Stati Uniti: “Pronti a colpire ancora se Damasco userà armi chimiche”

Usa, Gran Bretagna e Francia hanno sganciato missili sulla Siria, a una settimana dagli attacchi con gas chimici di Douma. Il bombardamento è avvenuto alle 3 di sabato notte per punire il regime di Bashar al-Assad, accusato dal presidente americano Donald Trump di aver condotto attacchi chimici “mostruosi”. Oltre 100 missili sono stati lanciati su Damasco e Homs per colpire tre obiettivi mirati: due centri di ricerca e un magazzino di componenti chimici. La difesa anti-aerea siriana è entrata in azione contro l’aggressione americana, britannica e francese, ha annunciato la tv di stato siriana. Damasco ha dichiarato che questa operazione militare costituisce una violazione “evidente” del diritto internazionale e “avrà delle conseguenze”.

Dopo il raid, è altissima la tensione all’Onu. “L’attacco condotto da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in Siria distrugge il sistema delle relazioni internazionali e rischia di destabilizzare tutta l’area” ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia, Vasily Nebenzya, intervenendo al Consiglio di Sicurezza. “La Russia – ha aggiunto – ha fatto tutto il possibile per evitare queste strategia destabilizzatrici ma nonostante questo gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno ignorato gli appelli di tornare alla ragione”.

Durissima la replica americana: “La Russia usa il veto il Consiglio di sicurezza dell’Onu, come il regime siriano usa il Sarin” ha affermato l’ambasciatore all’Onu, Nikki Haley, con la sua consueta brutalità, ha replicato a Mosca, ricordando che il veto è stato utilizzato ben sei volte sul dossier siriano: “Non possiamo permettere – ha detto -che la Russia getti nella spazzatura tutte le nome internazionali, e consenta che l’uso di armi chimiche non riceva una adeguata risposta”.
Ma Haley ha rincarato: “Siamo pronti a colpire di nuovo se la Siria userà ancora armi chimiche. Ho parlato stamane con il presidente. Ha detto che se il regime siriano usa gas velenosi ancora una volta, gli Stati Uniti sono pronti ad usare la forza. Il tempo per le parole – ha spiegato – è finito. Abbiamo avuto 5 meeting del Consiglio sulla Siria in questa settimana. I nostri sforzi risalgono al 2013. La Siria si è impegnata a rispettare la convenzione sulle armi chimiche. Ma come abbiamo visto dallo scorso anno, questo non è successo”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest