Napoli, un torneo di picchiaduro all’Hotel Mediterraneo

Il 12 gennaio 2019 al Renaissance Naples iniziativa organizzata dal famoso videogamer italiano Fabrizio Tavassi, alias Bode.

Quando organizzo un torneo, mi preoccupo di contattare personalmente ogni partecipante […], amo dare un’idea delle emozioni che andranno a vivere, senza svelare fino in fondo cosa accadrà il giorno fatidico.”

 

Il 12 gennaio 2019 al Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, dalle 9.00 alle 23.59, si terrà un torneo di picchiaduro organizzato da un famoso videogamer italiano (nonché autore del libro Il mio nome è Bode. Viaggio nel mondo dei videogiochi tra competizione e dipendenza edito da Iuppiter), Fabrizio Tavassi alias Bode, dal titolo ONLY THE BEST II, sponsorizzato dal Local Host E-Sports Bar di Casoria.

Già da ora si prospetta un evento dalla grande portata, considerando anche che la fama di Bode lo precede in Italia e all’estero.

Ad aiutarlo in questo evento troviamo anche il programmatore Simone Balbi, il responsabile tecnico-informatico, colui che si occuperà dello streaming durante la giornata, famoso anch’egli in tutta Italia per la sua abilità e professionalità, in Tekken come in altre saghe.

Per ora fermiamoci qui, e diamo la parola ai due diretti interessati.

 

1) Per iniziare: parlatemi un po’ di voi, di Fabrizio Tavassi e Simone Balbi come persone.

 

Fabrizio “Bode”: Sto per compiere 40 anni e nella vita sono principalmente un traduttore. Tutta la mia vita è dominata dall’inglese, e per questo devo ringraziare i miei genitori che mi invogliarono a prendere parte ai corsi quando avevo poco meno di 10 anni. Il mio tratto distintivo, se ne volessimo cercare uno, è quello della determinazione. Qualsiasi cosa accada, son sempre pronto a “combattere” e a trovare una soluzione piuttosto che girare intorno al problema.

 

Simone: Sono un ragazzo abbastanza tranquillo che ha sempre avuto la passione per i videogiochi, tant’è vero che, oltre a questo evento che sto organizzando con Bode, il mio lavoro primario è quello di programmatore di videogiochi. In questo momento sto lavorando a un titolo Playstation, a un altro su Android, comunque a vari lavori. Ho iniziato da poco perché mi sono laureato poco più di un anno fa, quindi in questo momento sto ancora “entrando” nella professione. Oltre a questo sono anche appassionato di e-sport, quindi di videogiochi competitivi.

2) E ora passiamo ai videogiocatori. Sappiamo che il nickname di Fabrizio è “Bode”, come mai l’hai scelto? Ha un significato particolare?

Mi esercitavo a superare il test C2 di livello madrelingua inglese e mi imbattei in una parola, “bode”, che nel vocabolario si presenta come un lemma brevissimo. Il verbo “to bode” significa “presagire” e va accompagnato da “well” o “ill” a seconda della sensazione. Ritrovai lo stesso termine nel test ufficiale e superai l’esame. Da allora, decisi di scegliere quel termine come nickname nel mondo videoludico, e devo dire che mi ha portato fortuna!

 

2.1) E tu, Simone?

 

Nel gaming si usa avere un nickname perché difficilmente si può mettere il proprio nome e cognome. Il mio è Magistrix, l’ho preso da un gioco di carte che mi ispirava, quindi non ha un particolare significato.

 

3) A che età avete iniziato a giocare?

 

Fabrizio “Bode”: Ho iniziato a giocare a Tekken all’età di 17 anni, su suggerimento di un mio amico che mi invitò a passare dal 2D (il famosissimo Street Fighter) al 3D che in quel momento era Tekken 3. Il passaggio fu traumatico, ma giocando costantemente con gli amici, mi adattai presto a quella nuova tipologia di piattaforma ed è lì che ho partecipato ai miei primi tornei, prima regionali, e poi nazionali.

 

Simone: Ho iniziato da piccolino, a due o tre anni mi regalavano già il Nintendo con Super Mario e co. Ho sempre avuto il desiderio di continuare quindi sono passato a tutte le altre generazioni, fino ad oggi che ancora gioco con Playstation, Nintendo ecc. È proprio il genere che mi piace molto.

 

4) Bode, a quanti tornei hai partecipato e quale è stato il più significativo per te?

 

Elencare tutti i tornei a cui ho partecipato è effettivamente difficile, probabilmente più di 100 tra nazionali e internazionali. La mia logica di giocatore prevede soprattutto la partecipazione agli eventi live, che è decisamente più avvincente di quella che può avere luogo online.

Il torneo più significativo della mia vita è quello in cui arrivai in finale contro JDCR a Parigi nel Gennaio 2013. Dopo una buona prestazione nei gironi, ebbi una batosta nelle primissime fasi del bracket a doppia eliminazione, ma con una grande dose di coraggio e passione, scalai la vetta di un torneo internazionale fino ad affrontare quello che al tempo era il più forte giocatore del mondo.

 

4.1) Simone, com’è nato il tuo rapporto con Bode?

 

Bode l’ho conosciuto a luglio dell’anno scorso, a cavallo con l’uscita di Tekken 7, perché mi piacciono molto i picchiaduro (è il genere con cui gioco più spesso) e mi piace anche molto organizzare eventi, coinvolgere le persone per giocare in tanti. Cominciai a organizzare degli eventi presso un negozio al Vomero, Gamestime, di cui conosco il proprietario e quindi abbiamo organizzato qualche piccolo torneo lì. Quando si tratta di Tekken, Bode è come “prezzemolino in ogni minestra”, ci siamo conosciuti lì e mi disse subito che aveva grandi progetti e, vedendo il mio entusiasmo e la mia esperienza, ci siamo messi subito a collaborare.

 

5) Fabrizio, come è nata l’idea del torneo? È il primo che organizzi? Se sì, come ti senti a stare dall’altra parte?

 

Organizzo tornei di Tekken da più di 10 anni, e quando decido di farlo, deve essere sempre un evento che faccia la differenza rispetto a tutti gli altri eventi. I numeri parlano chiaro: lo scorso Gennaio ho superato il numero dei partecipanti della tappa italiana del circuito mondiale Tekken World Tour, confermando semplicemente che il buon vecchio formato ha qualcosa da raccontare alle nuove generazioni, e non viceversa. Stare dall’altra parte è sempre un tornado di emozioni che vanno di pari passo con l’ansia della buona riuscita dell’evento. Ho anche il brutto vizio di partecipare al torneo come giocatore, quindi sto sempre un po’ di qua, e un po’ di là, per colpa o merito del mio essere multitasking.

 

5.1) Simone, è la prima volta che partecipi e/o concorri all’organizzazione di un torneo?

 

Questo evento di gennaio non è assolutamente il primo anzi, sono anni che organizzo eventi, in primis di videogiochi ma anche di carte collezionabili. Insieme allo staff di Smash Bros. Italia ho organizzato eventi per anni, tornei ufficiali di Pokémon, finché purtroppo non sono riuscito più a starci dietro a causa del lavoro. Con Bode sto collaborando a creare l’Only the best e questa seconda edizione sarà ancora più grande e professionale.

 

6) Vi aspettavate una tale affluenza?

 

Fabrizio “Bode”: Posso dire con orgoglio di aver visto sempre grande affluenza ai miei tornei, ma resto sempre emozionato, come un bimbo al primo giorno di scuola, nel vedere ogni singola adesione, soprattutto quando questa arriva dall’estero. L’ultimo iscritto al prossimo torneo è scozzese, ma vi saranno anche greci, polacchi, tedeschi, maltesi, spagnoli, inglesi e francesi. Spero di superare i numeri dello scorso Gennaio, dove al torneo solo per Tekken si presentarono in 113!

 

Simone: Sono rimasto molto sorpreso durante la scorsa edizione, la prima, perché nonostante avessimo organizzato in un ristorante si sono iscritte più di 120 persone. È stata veramente una cosa esagerata e lì mi sono reso veramente conto del potenziale che abbiamo come nome e organizzazione grazie a Fabrizio. Per quest’anno ci credo molto, credo che riusciremo a superare il muro dei 200 partecipanti, che è un numero che a mia memoria non ho mai visto in Italia. Raggiungere questo numero sarebbe realizzare un nuovo record italiano, è per questo che ci sto credendo veramente tanto.

 

7) Avete un legame speciale con Tekken e Super Smash Bros.?

Fabrizio “Bode”: Il legame che ho con Tekken dura da oltre 20 anni e non ha eguali, ma nell’ultimo periodo ho deciso di aprirmi agli altri picchiaduro almeno per quanto riguarda l’organizzazione dei tornei. Ad ogni modo, trovo fondamentale che la gestione di un titolo che non sia Tekken, dunque in questo caso Super Smash Bros., venga affidata a chi conosce a fondo le dinamiche della Community al fine di soddisfare le esigenze di tutti i giocatori.

 

Simone: Con Smash ho giocato molto di più, Tekken l’ho apprezzato soprattutto giocando con gli amici riuscendo, anche grazie a Fabrizio, a entrare in un’ottica competitiva e di alto livello. In generale i picchiaduro mi piacciono molto, e in questo momento sono molto focalizzato su Dragonball Fighters, sperando di riuscire a inserirlo in tornei del genere. Ora però diamo la precedenza a qualcosa di più solido e, una volta che avremo un maggiore impatto sulla scena, potremmo anche espanderci con le future edizioni: è sicuramente qualcosa che abbiamo in programma.

 

8) Bode, per il torneo hai scelto le ultime due versioni di queste due saghe e SSBU non è nemmeno uscito: credi che siano le due versioni migliori?

 

Fabrizio “Bode”: Confrontandomi con lo Staff dell’Only the Best, abbiamo deciso di aggiungere un secondo torneo a patto che questo abbia un feedback potenziale notevole. Per quanto riguarda Tekken 7, è semplicemente l’ultima versione di gioco, quella adottata anche nel circuito mondiale, seppure con modalità diverse più volte a fare audience che premiare la bravura dei player.

Per quanto riguarda invece Super Smash Bros. Ultimate, lo Staff mi ha comunicato l’imminente uscita di questo titolo molto atteso, e non ci ho pensato due volte. Il torneo verrà praticamente fatto a un mese dall’uscita dell’ultima versione di gioco, alimentando a dismisura l’hype per l’evento.

 

8.1) Simone, qual è il tuo ruolo specifico in questo evento?

 

In questo specifico evento, oltre a essere la spalla di Fabrizio e a dargli consigli ogni volta che gli servono (anche se è difficile non essere d’accordo, mal che vada ragionando si arriva sempre a una soluzione comune), mi occupo, in modo più specifico e tecnico, dello streaming. In poche parole tutto ciò che riguarda la regia a livello tecnico ed estetico, in quanto l’evento sarà online full time, quindi per circa 20 ore. I tornei saranno trasmessi in streaming online interamente ed è una mole di lavoro organizzativo non indifferente. Questo è il mio campo di specializzazione e l’ho fatto anche altrove, ad esempio al torneo nazionale di Smash a Bologna.

 

9) Cosa direste per invogliare altra gente a partecipare al torneo?

 

Fabrizio “Bode”: Quando organizzo un torneo, mi preoccupo di contattare personalmente ogni partecipante, o comunque di parlare al referente di ogni gruppo regionale. Trovo la comunicazione un aspetto fondamentale per la riuscita dell’evento. Al di là dei social e della promozione online, preferisco sempre spiegare nel dettaglio ai partecipanti i vari step dell’evento, fra cui come risparmiare su viaggio e alloggio, e soprattutto amo dare un’idea delle emozioni che andranno a vivere, senza svelare fino in fondo cosa accadrà il giorno fatidico.

 

Simone: Non devo essere io a invogliare la gente, ma il torneo stesso. Noi stiamo garantendo un livello di qualità e attenzione ai giocatori che sulla scena italiana del momento è difficile da trovare. Noi siamo molto attenti affinchè l’evento riesca al meglio e che tutti si divertano. Cerchiamo collaboratori dal punto di vista di sponsor, perché è comunque importante dare prestigio al torneo. Il nostro obiettivo è che tutti siano soddisfatti dell’evento e che vogliano tornare l’anno prossimo, quindi l’unica garanzia che posso darvi è che i giocatori sono il nostro primo pensiero, e questo è anche il motivo per cui raggiungiamo tali numeri, perché sanno che di Bode ci si può fidare.

 

A questo punto non possiamo far altro che augurare buona fortuna a questi due appassionati ragazzi e sperare che il muro dei 200 venga abbondantemente superato. A seguire potete trovare il link dell’evento Facebook.

https://www.facebook.com/events/233753984130696/

 

                                                                                        Laura Andrea Parascandolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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