Napoli, Teatro Mercadante: in scena Frida Khalo, la sua lotta per vivere la  vita

Si rinnova l’attenta e sensibile ricerca di Gigi Di Luca sull’universo femminile

Da domani al 10 febbraio, al Ridotto del Mercadante di Napoli, andrà in scena “Viva la vida!”, monologo sulla reclusione forzata di Frida Khalo, interpretato da Pamela Villoresi, sul palcoscenico con i colori della body painter Veronica Bottigliero. Lo spettacolo e’ liberamente tratto dal monologo di Pino Cacucci, su adattamento e regia di Gigi Di Luca e la produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale. Le musiche sono di Lavinia Mancusi, le scene di Maria Teresa D’Alessio e i costumi di Roberta Di Capua e Rosario Martone, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli:
cattedra di Scenografia del prof. Luigi Ferrigno e cattedra di Costume per lo spettacolo della prof.ssa Zaira de Vincentiis. In scena Villoresi descriverà, come riportato in una nota della regia, “la voracita’ con cui Frida Kahlo ha divorato se stessa nel bene e nel male. Consumata dal dolore fisico, Frida si aggrappa con tutta se stessa alla vita, in un monologo intimista basato sulla forza interiore di questa donna, sulla passione per l’arte, la Rivoluzione, il Messico e tutte le relazioni umane vissute con impeto ed intensità.

Con Viva la vida! si rinnova l’attenta e sensibile ricerca di Gigi Di Luca sull’universo femminile e la collaborazione con l’attrice Pamela Villoresi inaugurata con Memorie di una Schiava e proseguita con La nuotatrice. Anche qui si dà voce ad una donna straordinaria capace di afferrare la propria sofferenza e di elevarla a una dimensione poetica e allo stesso tempo trasgressiva. “Un urlo di dolore che porta alla luce l’aspetto più propriamente femminile di Frida Khalo, attraverso simbolismi che richiamano la sua radice multiculturale ed etnica, andando oltre la narrazione biografica e facendo emergere l’anima di Frida donna, messicana, pittrice e rivoluzionaria – evidenzia Di Luca in una nota – Animata dal fuoco dell’amore per Diego, per le donne, per l’arte, per le radici della propria terra, per la sua stessa vita, voracemente vissuta nonostante la fragilità della sua condizione fisica. Frida si mette a nudo, ripercorre l’esistenza travagliata, trascorsa in bilico tra vita e morte. Ormai stanca ed annientata dalla sofferenza, si prepara ad affrontare il suo ultimo viaggio, lasciandosi trasportare in un’atmosfera onirica, nella quale proietta immagini e ricordi. E’ la Pelona, la morte, ad assistere Frida in questo lento abbandono, che la libera dalla gabbia di un corpo deteriorato e le restituisce la vita, come opera d’arte, attraverso la creazione del mito”

(foto di Marco Ghidelli)

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